Dovrebbe essere discusso entro settembre dal consiglio dei ministri il nuovo piano strategico del turismo, a meno di sorprese dovute a crisi di governo. Un documento ancora top secret elaborato in buona sostanza dai vertici dell'Enit (Pier Luigi Celli e Andrea Babbi) con il placet del ministro del Turismo Massimo Bray – evidenzia UnionTurismo – che ricalca in parte le linee tracciate nel precedente dossier dal'ex Ministro Piero Gnudi con utili aggiornamenti ed integrazioni.
I punti nevralgici, secondo UnionTurismo, riguardano il miglioramento dell'attrattività dell'Italia e dei suoi prodotti sui mercati internazionali e il reperimento delle risorse per non mandare alla deriva cultura e paesaggio. Ma va rivista anche la fiscalità indiretta e va ridotto il costo del lavoro per favorire i processi di aggregazione dimensionale tra imprese.
"Gnudi – commenta Gianfranco Fisanotti, presidente Unionturismo – aveva giustamente considerato che l'eccessiva polverizzazione dell'offerta ricettiva italiana non favorisce la domanda dei grandi numeri, specialmente in vista dell'Expo 2015. Restano sempre attuali i problemi della scarsa unitarietà delle nostre azioni promozionali e quelli di una governance che superi il localismo delle Regioni. Dal nostro osservatorio continuiamo a dire che il governo deve considerare una volta per tutte il nostro potenziale economico legato al turismo e alla cultura e che quindi vanno assecondate tutte quelle soluzioni che ne garantiscono l'efficienza".