Il turismo al collasso, gli operatori: prorogare subito cassa covid

Il dramma del turismo continua anche nel 2022. E’ unico il grido di allarme che proviene dal mondo del turismo nel corso dell’audizione sul Milleproroghe in Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio.

“Dopo un 2020 disastroso, anche il 2021 è stato fonte di grande sofferenza e purtroppo anche il 2022 nasce sotto una cattiva stella”, ha detto il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara. “Nel 2021, nonostante i segnali positivi registrati nella seconda metà del mese di luglio e nel mese di agosto in alcune località che si rivolgono prevalentemente al mercato interno – rileva – sono mancate all’appello 148 milioni di presenze turistiche, con un calo del 33,9% rispetto al 2019, di cui 115 milioni relative ai turisti stranieri”. Un dato allarmante, considerato che in un anno “normale” i turisti internazionali contribuiscono per il 50,5% al totale dei pernottamenti e che la spesa dei turisti stranieri contribuisce al saldo della bilancia commerciale con 44,3 miliardi di euro.

Stessa forte preoccupazione nel pensiero di Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti. “Trasporti turistici, agenzie di viaggio, guide turistiche, ricettività alberghiera ed extralberghiera – ha affermato – rischiano di collassare. A Roma, ma la situazione è simile in tutte le grandi città turistiche, un albergo su tre è chiuso. E per quelli aperti il livello di occupazione delle camere è a livelli percentuali molto bassi, come purtroppo anche in altre località turistiche: per gli hotel di Milano, Venezia, Roma e Firenze il tasso di occupazione è tra il 17 ed il 19% delle camere rese disponibili. In questo quadro non solo sarà necessario prevedere nuovi sostegni, bisogna intervenire al più presto con misure che garantiscano l’attività ed il lavoro delle imprese più colpite. A partire dalla proroga degli ammortizzatori Covid: ci sono 200 mila i lavoratori a rischio e 25 mila imprese che potrebbero essere costrette a chiudere. Ammontano a 43 miliardi i crediti ricevuti che le pmi dei nostri settori non saranno in grado di restituire”.

Anche Enrico Postacchini di Confcommercio ha chiesto di prolungare la Cig Covid, scaduta lo scorso 31 dicembre, “a cominciare dalle imprese del settore turismo, per poi abbracciare anche altri ambiti del terziario di mercato ancora fortemente colpiti dalla pandemia”.

Con la ripresa dei contagi Coldiretti ha invece espresso preoccupazione per una situazione difficile anche negli agriturismi dopo un 2021 che si è chiuso con quasi 1 milione di arrivi in meno rispetto al 2019.

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