Il turismo in ginocchio ora teme la guerra. Garavaglia: impatto da valutare

L’annuncio della fine dell’emergenza legata alla pandemia ha fatto tirare un sospiro di sollievo al settore alberghiero e turistico che adesso però teme le ripercussioni legate alla guerra. In una intervista al Corriere della Sera, il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, si dice soddisfatto dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza sulle minori restrizioni per i turisti extra Ue a partire dal 1 marzo.

“Dopo averne parlato e discusso più volte, il ministro Speranza è stato di parola e ha predisposto un’ordinanza in linea con quanto chiedevo da diverse settimane. L’obiettivo era allinearsi alle regole più permissive degli altri Paesi. Sono soddisfatto perché il nuovo quadro assicura respiro agli operatori del settore turistico sia garantendo i flussi in arrivo sia assicurando certezze alle attività che lavorano con i Paesi esteri”. Secondo Garavaglia la rimozione delle restrizioni e l’annuncio della fine dello stato di emergenza avranno un “effetto molto positivo”, e, aggiunge, “siamo, insomma, di nuovo competitivi”.

Ma c’è l’incognita guerra. “Adesso bisognerà valutare l’impatto di questa brutta novità – sottolinea -. A partire dal dato che i turisti russi nel 2019 sono stati 1,5 milioni e che gli americani saranno meno disposti a viaggiare in Europa”.

Per quanto riguarda le richieste di sostegni da parte delle imprese precisa: “La guerra ha cambiato lo scenario – dice -. Abbiamo un pacchetto di emendamenti al decreto Sostegni Ter con interventi pari a 200 milioni di euro aggiuntivi. Con queste misure contavamo di uscire dalla fase di emergenza, utilizzando in particolare lo strumento della decontribuzione. Adesso bisognerà valutare l’impatto di questa terribile novità”.

Infine, sull’eliminazione dell’Imu nel primo semestre come richiesto dal settore alberghiero, il ministro afferma: “si tratta di uno degli emendamenti che ho proposto al decreto Sostegni Ter. Si tratta di una misura che risponde anche a una logica di equità: così come è previsto il credito di imposta per gli alberghi che sono in affitto, non si può non garantire un intervento per chi è proprietario delle mura”.

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