Il turismo scolastico vuole ripartire, ma mancano le linee guida

Teens taking selfie with phone

Sono diverse le novità dell’edizione 2021-2027 del programma Erasmus+: il fondo in dotazione è quasi raddoppiato e ora supera i 28 miliardi di euro. Inoltre, è stato esteso a nuove categorie, docenti e lavoratori, ma anche agli studenti delle scuole superiori, e punta a essere più inclusivo, più green e più semplice, con sistemi informatici più agevoli da usare e meno pratiche amministrative. Se ne è parlato nel seminario con Samuele Zerbini, presidente Commissione Aidit Education, e Fabio Benedetti, presidente Commissione Turismo Scolastico Fiavet che si è svolto nella seconda e ultima giornata di lavori della “Spagna Virtuale Face 2 Face 2021”.

“L’anno e mezzo che ha visto bloccati i viaggi tra i  diversi paesi ma anche all’interno delle regioni del nostro il paese – ha detto Zerbini – compresi quelli degli studenti, e che anzi sono state i primi a fermarsi, ha provocato in tutti una forte nostalgia del viaggio che ora si è trasformata in una gran voglia di viaggiare, inclusa la gita scolastica o il viaggio finanziato come l’Erasmus. Pertanto, ci aspettiamo nei prossimi mesi una crescita impetuosa delle gite scolastiche, e tra settembre e ottobre, se non ci saranno nuove recrudescenze, aumenteranno anche le richieste di viaggi internazionali.

Intanto, però, i 15 mesi trascorsi con il covid – ha aggiunto Zerbini – hanno lasciato un segno che, affiancandosi ad altre tendenze già avviate, contribuiranno a cambiare il turismo, anche quello scolastico. Innanzitutto, la Brexit che ha modificato i flussi se si considera che ora è più difficile andare in UK e che i fondi Erasmus non potranno più essere utilizzati per andare nel Regno Unito, da sempre prima destinazione, seguita dalla Spagna. Dunque un flusso importante si trasferirà in Irlanda e un altro in Spagna. Di conseguenza cambierà anche l’approccio della gita classica a Barcellona, che rimarrà, ma sarà necessario andare a modificare o migliorare, specializzandole, le diverse tipologie di viaggio. Un cambio necessario, dovuto al progressivo cambio della scuola italiana, che si sta adeguando a quella europea, e che ormai dispone di sempre più fondi per progetti specifici e h bisogno di più certificati. La strada è dunque quella di specializzare le tipologie di viaggio, visto che esistono tanti viaggi di istruzione che hanno caratteristiche diverse. Ripartiremo in maniera impetuosa, allacciate le cinture perché a ottobre si parte”, ha quindi concluso Zerbini.

“La Spagna gioca sul velluto – ha sottolineato Benedetti – è la destinazione più richiesta per il turismo scolastico e per l’Erasmus. Al contrario dei cugini francesi siamo più vicini per modo di vivere e di mangiare, insomma, la Spagna è il nostro partner ideale. In questo momento dobbiamo soltanto superare i problemi burocratici dovuti alla pandemia.

Per quel che riguarda la ripartenza del settore – ha aggiunto – non ci sono ancora state date le linee guida in termini di distanziamento, capienza dei pullman, sistemazione nelle camere d’hotel. E senza linee guida, non possiamo nemmeno pensare di ripartire. Inoltre per arrivare all’obiettivo della destagionalizzazione, si dovrebbe snellire la struttura organizzativa a partire dallo stesso  ministero perchè con i tempi tecnici attuali, prima di febbraio, è impensabile far partire i nostri studenti.

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