Il Veneto si scaglia contro il decreto 'Fare' del governo nazionale che equipara i campeggi alle aree urbanistiche di città e quindi camper, roulotte e case mobili a delle abitazioni a tutti gli effetti. Il governatore Luca Zaia non ci sta e annuncia che è già stato 'licenziato' un disegno di legge regionale, composto da un solo articolo, che stabilisce come in Veneto non cambia nulla nelle aree attrezzate per quanto riguarda le roulotte, i camper e le case mobili, e che dunque si continuerà ad applicare quanto previsto dalla legge regionale sul turismo. "Da noi continuerà a trovare applicazione l'art. 30 della legge regionale 4 novembre 2002, n.33, ovvero – ha specificato Zaia – il Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo. Diamo così una risposta a Roma – ha aggiunto – facendo una nostra norma sui campeggi che è chiara: niente regole generali su campeggi e roulotte, qui comandiamo noi e si fa così. Il rischio provocato dal Governo è quello della paralisi di un settore che interessa 20 milioni di turisti, 13 mila addetti e il 27% del fatturato del turismo del Veneto che verrebbe messo in ginocchio. Siamo stati obbligati ad avanzare una legge – ha concluso – perché nella fase della disperazione e visto che a Roma non si modifica la norma invochiamo la nostra autonomia e decidiamo in casa cosa si deve fare".
Soddisfatto il vicepresidente e assessore con delega all'Urbanistica Marino Zorzato che, da subito, si era dichiarato contrario al provvedimento nazionale e aveva visitato, all'inizio del mese di agosto, alcuni campeggi del Veneto incontrando gli operatori.
La Regione del Veneto, nei giorni scorsi, aveva impugnato il tema ricorrendo anche alla Corte Costituzionale.