Le 5 isole dove fare smartworking per prolungare la fuga dalla città

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Quest’anno, stima Confcommercio, il 59% degli italiani andrà in vacanza ad agosto e il 30% circa si dirigerà oltreconfine. Grazie all’introduzione del lavoro da remoto, che dopo la pandemia è diventato per tanti un nuovo stile di vita e che diverse aziende hanno scelto di mantenere, però, gli italiani hanno la possibilità di rimandare di qualche giorno il rientro in città, riprendendo gli impegni lavorativi ‘off-site’, dal luogo di villeggiatura. Coverflex, startup di welfare aziendale, ha selezionato quindi 5 isole in tutto il globo ideali per fare smartworking, che garantiscano da un lato gli strumenti e la connessione necessari e, dall’altro, permettano di rientrare nella routine con gradualità, partecipando a meeting e rispondendo alle mail vista mare.

Le 5 isole selezionate da Coverflex sono Malta, Tenerife (Spagna), Madeira (Portogallo), Koh Phangan (Thailandia) e l’Elba (Italia).
● Malta
Questa piccola isola immersa nel Mediterraneo si raggiunge facilmente dall’Italia e offre un mix affascinante di storia, cultura, divertimento e paesaggi mozzafiato. La connessione ad Internet è efficiente e non mancano gli spazi di coworking e gli alloggi a breve e lungo termine, aspetti che la rendono una destinazione ideale sia per nomadi digitali “navigati” che per chi decide di prolungare un po’ il proprio soggiorno, pur lavorando;

● Tenerife, Isole Canarie, Spagna
Tenerife è la più estesa delle Canarie e offre un clima subtropicale, in un contesto caratterizzato da parchi nazionali, distese di spiagge e una ricca cultura. L’isola ha un’ottima connessione Internet, dispone di infrastrutture moderne e alloggi accessibili, che dalla fine di agosto si svuotano dalle masse di turisti e tornano alla tranquillità tipica degli altri mesi. Secondo i dati di Nomad List, nel 2022, le Canarie hanno accolto più di 45.800 remote workers, confermando come queste località siano non solo molto popolari per le vacanze, ma anche attrezzate e pronte ad accogliere lavoratori da tutto il mondo;

● Madeira, Portogallo
Situata nell’Oceano Atlantico, Madeira, l’“Hawaii d’Europa”, è un’isola al largo della costa portoghese divenuta celebre per le sue ricchezze naturali, i paesaggi vulcanici, le numerose cascate, le foreste lussureggianti e le viste panoramiche mozzafiato che costellano l’area. L’isola dispone di infrastrutture moderne, una buona connettività a
Internet e una piacevole atmosfera rilassata, perfetta per conciliare lavoro e riposo. Proprio qui, infatti, è nato il primo ‘digital nomad village’, un luogo nel quale i nomadi digitali si ritrovano e hanno accesso ad attività e spazi condivisi per conoscersi e creare connessioni;

● Koh Phangan, Thailandia
Questa destinazione è famosa ai più per il divertimento e la movida, ma Koh Phangan è di più: ha, infatti, anche un lato più tranquillo e pacifico, che la rende adatta a coloro che lavorano da remoto e sono in cerca di serenità. L’isola dispone di strutture turistiche ben sviluppate e caffetterie immerse tra le foreste di palme da cocco e le spiagge costellate dalle palme con connessioni a Internet stabili, dalle quali lavorare e ammirare tramonti da sogno a fine giornata;

● Elba, Italia
L’isola d’Elba negli ultimi anni ha saputo aggiornarsi e diventare una destinazione ideale per i lavoratori da remoto italiani e non, grazie alle diverse strutture che hanno implementato la connessione a Internet, sia le case vacanza che le caffetterie e i bar sulle spiagge, e alla possibilità di avere ogni servizio di prima necessità a portata di mano. La ridotta dimensione dell’isola e i collegamenti frequenti ed efficienti, inoltre, la rendono una località ideale anche per chi intende fermarsi solo pochi giorni, godendo del clima mite e delle tante opzioni che questo posto offre, tra mare,
trekking e percorsi in bici per i più sportivi.

“Lavorare da remoto, anche solo per un breve periodo dell’anno, significa cambiare aria, spostando spese e abitudini (e perché no, anche anche l’uso dei benefit) verso geografie più periferiche. Avere la possibilità di farlo dopo le vacanze estive, inoltre, permette alle persone di rimandare quel senso di spaesamento e a volte di tristezza – la cosiddetta ‘summertime sadness’ – che tanti accusano di rientro dalle ferie, quando riprende la routine, tornano le scadenze e finiscono gli aperitivi in spiaggia dopo una giornata al mare. Dal nostro piccolo osservatorio, che porta sotto la sua lente i tanti lavoratori alla ricerca di un equilibrio tra vita privata e lavoro, sappiamo bene che la flessibilità oraria e quella geografica sono tra i benefit più ricercati e apprezzati dai dipendenti. Ecco perché un piano welfare a sostegno del remote working, che dia la possibilità di utilizzare i budget a propria disposizione per viaggi e tempo libero, ha sicuramente un impatto positivo sul benessere e la soddisfazione del dipendente e quindi anche sulla sua produttività e sulla sua fidelizzazione”, commenta Chiara Bassi, Country Manager Italia di Coverflex.

(photo credits @anastasia-nelen)

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