Londra apre ai viaggi estivi, ma con sistema a semaforo

Il governo britannico di Boris Johnson si prepara al possibile allentamento delle restrizioni Covid sui viaggi all’estero nella seconda metà di maggio evocando il meccanismo di un sistema a semaforo per la suddivisione dei vari Paesi a seconda del rischio: con una gradazione delle cautele e delle limitazioni fra rosso (allerta massima), arancione e verde. Lo ha confermato il ministro dei Trasporti, Grant Shapps, lasciando per ora aperta la questione della possibile introduzione – già delineata da Johnson – di una qualche forma di passaporto o certificazione vaccinale; ma ribadendo che l’obbligo di sottoporsi a test varrà comunque anche per gli spostamenti da e per le mete della lista verde.

Al riguardo Shapps ha peraltro assicurato d’aver avviato iniziative per garantire l’accesso a test low cost ai viaggiatori, in risposta alle critiche sollevate dall’industria del turismo e del vettori aerei per i costi che i tamponi hanno nel Regno: dove il servizio sanitario pubblico li garantisce solo a chi abbia sintomi, obbligando chi viaggia a rivolgersi a laboratori privati con tariffe che possono superare le 300 sterline.

Resta da decidere la data dell’alleggerimento delle norme al riguardo, al di là della “revisione” promessa senza impegni entro il 17 maggio. Stando alle anticipazioni i viaggi verso i Paesi della lista verde saranno possibili col solo obbligo di un doppio test (alla partenza e al ritorno) ma senza quarantena; mentre per quelli della lista arancione resterà la necessità di auto-isolarsi precauzionalmente per 10 giorni al rientro; e per quelli della lista rossa (a elevato rischio varianti) di trascorrere la quarantena in hotel sorvegliati a proprie spese.

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