Maldive, arriva ordinanza per chiudere le spa degli hotel

L’ha voluta partito integralista ma si teme per turismo, tra risorse più importanti dell’arcipelago

Da qualche giorno tutti gli hotel situati sulle 1.192 isole coralline delle Maldive non possono offrire più trattamenti estetici ai loro clienti. All'origine della 'stretta moralizzatrice' c'é il partito d'opposizione Adhaalath, movimento religioso conservatore che nei giorni scorsi nella capitale Malé aveva organizzato una serie di manifestazioni denunciando le spa come "luoghi di prostituzione". Alla fine tanto ha fatto, protestato e minacciato finché non è riuscito a costringere il ministero del Turismo a dare l'ordine di chiudere le spa e i centri benessere degli hotel di lusso con effetto immediato.   
Il turismo è la più importante fonte di reddito per l'economia dell'arcipelago, porta grandi quantitativi di valuta straniera e dà occupazione a buona parte della popolazione. Quest'anno nei vari resort e hotel, dai più economici a quelli dotati di ogni comfort i turisti che hanno soggiornato per almeno una settimana – ma ce ne sono che restano anche per un mese – sono stati più di 850 mila.
Secondo gli operatori del settore, la misura anti-spa potrebbe creare tali problemi economici alle Maldive che il governo dovrà per forza ritirarla. D'altra parte all'Huvafen Fushi, dove una 'camera-suite' con vista sull'oceano costa 10.440 dollari a notte, la spa e il centro benessere sono rimasti tranquillamente aperti.

editore:

This website uses cookies.