Manovra, Federviaggio: aumento iva danneggia adv e TO

Per Patti colpiti anche i contratti già siglati dai TO italiani con operatori stranieri

"L'incremento al 21% dell'aliquota iva ordinaria colpisce duramente il settore del turismo organizzato italiano e lo fa in un momento di pesantissima crisi". E' quanto sottolinea Maria Concetta Patti, presidente Federviaggio, commentando il testo del maxi emendamento al decreto sulla manovra finanziaria per il quale il governo ha ottenuto la fiducia del Parlamento. 
"Ad essere coinvolta è una porzione di oltre 10 miliardi di euro del fatturato dei tour operator e delle agenzie di viaggi italiane che, con la loro attività di organizzazione ed intermediazione di pacchetti turistici, creano valore aggiunto e pil per l'economia nazionale. Un'attività che, anche in quest'occasione, è stata ampiamente sottovalutata in sede di decisioni rilevanti per il Paese".
I tour operator e le agenzie di viaggi, infatti – assieme agli esercizi balneari – ricadono, da sempre, nell'applicazione dell'aliquota iva ordinaria e non in quella ridotta, che la manovra lascia fortunatamente invariata al 10%.
Per Patti "l'aumento dell'iva colpisce anche tutti i contratti a decorrenza settembre 2011-2012, già siglati dai tour operator ricettivisti italiani con gli operatori stranieri per proporre la destinazione Italia. Un danno del quale le nostre aziende dovranno farsi carico nell'immediato, avendo già fissato contrattualmente prezzi comprensivi di imposte, e comunque destinato a metterci ulteriormente in crisi nella battaglia contro la concorrenza di altre destinazione tradizionali ed emergenti".

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