Mosca vuole trasformare il Caucaso in destinazione sciistica

Pronto un piano miliardario per impianti, hotel, strade e aeroporti

Il Caucaso settentrionale ha tutte le carte in regola per diventare un'ambita meta turistica per appassionati di sci. Ne è convinto il presidente russo Dimitri Medvedev che a questo scopo ha dato mandato al governatore della zona di mettere a punto un piano dettagliato per la costruzione di attrezzatissimi impianti sciistici nelle inquiete repubbliche della zona, tra cui il Daghestan infiammato dalla guerriglia separatista. Il piano dovrà prevedere una spesa tra i 450 e i 500 miliardi di rubli (circa 150 miliardi di dollari), da impiegare, in 10 anni, per realizzare oltre 800 chilometri di piste, creare 104 mila posti letto, ma anche realizzare nuove strade e collegamenti compreso l'ampliamento degli aeroporti della zona per accogliere i visitatori che, nelle speranze di Mosca e dei responsabili locali, potrebbero raggiungere i cinque milioni all'anno. Il progetto, oltre ad essere una risposta ai gravi problemi di occupazione nel Caucaso del nord (potrebbe dare lavoro a 160 mila persone), ambisce ad attrarre investimenti privati e stranieri.
Ma gli operatori del settore sono scettici: al momento esistono tre impianti sciistici in Caucaso che attraggono ogni anno 400mila visitatori. "Bisogna vedere come verranno realizzati impianti e strutture alberghiere", hanno commentato "non è detto infatti che i russi siano disposti a rinunciare alle piste e ai confortevoli alberghi in Italia e Austria di cui sono ormai frequentatori assidui, a beneficio del Caucaso dove la stagione è anche più breve perché il clima consente il pieno utilizzo delle strutture solo per due mesi all'anno".

 

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