Se le vacanze di Natale non sono state del tutto positive per gli operatori turistici, la vera sorpresa arriva dal forte gradimento riscosso dalle mete religiose. Su tutte primeggia Betlemme, visitata nel corso delle celebrazioni delle Natività da oltre 90 mila persone, stabilendo un vero e proprio primato rispetto al passato. E, seppure non allo stesso livello di Betlemme, ricorda il presidente dell'Astoi Roberto Corbella, ha evidenziato un buon flusso di visitatori anche Gerusalemme, ma anche località italiane e più in generale europee.
"In realtà – spiega il leader dei tour operator della Confindustria – in questi casi parliamo di turismo religioso ma è difficile dire quanti siano andati in visita come fedeli e chi invece perché amante delle città d'arte. In molti casi – osserva – ci troviamo di fronte a tipologie di turisti che uniscono le due peculiarità. L'exploit di Betlemme, dove a Natale si è registrato il tutto esaurito come non accadeva da tempo, può significare anche un cambiamento di stile di vita, dovuto naturalmente in buona parte anche dalla crisi economica che può aver avviato un abbinamento tra turismo religioso e arte".
In Italia, ricorda Corbella, "un buon successo di visitatori lo ha fatto registrare anche Assisi; bene poi anche la Spagna, soprattutto Santiago de Compostela. Tutto ciò conferma – conclude – una riscoperta delle nuove generazioni per i fenomeni religiosi".