Mentre la Bit compie 40 anni, proiezioni e valutazioni del mercato attestano che su scala globale il comparto turistico prospetta di crescere ancora nei prossimi anni. Il valore economico globale dell’industria turistica segnerà (secondo proiezioni Euromonitor) su base annua un trend di crescita costante del 3,3% arrivando a raggiungere quasi i 3 trilioni di dollari entro il 2024. Il valore economico al dettaglio dei viaggi globali nel 2019 è, secondo i termini attuali, in aumento del 5,8%.
Negli ultimi 10 anni (City Index Mastercard 2019), numericamente, le città asiatiche, anche in relazione ai flussi dalla Cina in forte crescita, hanno generato l’incremento maggiore con un +9,4%, ma l’Europa, come continente, è ancora al secondo posto, con un aumento del 5,5%.
La fine 2019 delinea un incremento del numero di arrivi internazionali per tutte le città top 20: Bangkok è saldamente al primo posto e Tokyo si guadagna il primato di città con la miglior prospettiva di crescita (10,02%). Da segnalare, in questa classifica, Milano che occupa il 16/o posto ed è la prima tra le città italiane. Mete intramontabili sono Parigi (2/o posto), Londra (al 3/o), New York, Istanbul e Bali. Tra le percentuali di incremento maggiore per il 2019, figurano anche Kuala Lumpur e Osaka.
Nell’industria turistica che verrà, la tecnologia avrà un ruolo sempre più importante. Gli acquisti da mobile anche nel settore viaggi saranno costantemente in aumento – da circa 400 miliardi di dollari nel 2019 a oltre 700 nel 2024 – e nel travel si sentirà sempre più parlare di super app e di intelligenza artificiale. Dato interessante: le risorse tecnologiche hanno permesso di attrarre consumatori capitalizzando la forte domanda di esperienze autentiche, local e personalizzate (EM).
Studi recenti della European Travel Commission sottolineano proprio l’importanza di valorizzare hobby e interessi, quali motori del turismo in Europa, con attenzione per gastronomia, avventura, soggiorni e attività “living as locals”. E analizzando le tendenze che si mettono in luce per il futuro, infatti, emergono quelle orientate verso vacanze in chiave “Human to Human”, che consentono un autentico incontro tra persone – o in senso lato con ciò che caratterizza un territorio – e un approccio in linea con il bisogno crescente di sostenibilità e accessibilità, altre parole chiave per il turismo dei prossimi anni.
Per le mete del 2020 in evidenza, che siano emergenti come il Bhutan o grandi classici come la Gran Bretagna, la possibilità di fruire del territorio limitando l’impatto su di esso sarà fondamentale: cresce la voglia di viaggiare, ma cresce sempre più l’attenzione per l’ambiente. In generale, emerge, inoltre, che in futuro uno strumento per attrarre nuovi viaggiatori sarà la capacità di interagire con community social, legate da un interesse o senso di appartenenza (EM). Tuttavia, in un mondo tecnologico e iperconnesso, in futuro si faranno sempre più strada le esperienze di “digital detox”, possibilmente a basso impatto ambientale.