Quest’anno per quasi 2 studenti su 5 il viaggio d’istruzione resterà un sogno. Secondo un’indagine di Skuola.net che ha intervistato online circa 3mila ragazzi di Medie e Superiori, non dipende solo da aspetti prevedibili, primo fra tutti la mancanza di fondi a disposizione delle scuole. Solo nel 16% dei casi, infatti, ci sono motivi economici alla base della decisione di non far andare in gita gli studenti.
Il problema, semmai, è un altro e coinvolge direttamente i professori. Il 39% degli studenti che non partiranno, infatti, ha rivelato che la gita è saltata proprio perché i docenti si sono rifiutati di accompagnarli.
Tra le altre cause di rinuncia è, invece, marginale la paura per il terrorismo internazionale che ha riguardato appena il 4% delle scuole. Mentre il 6% ha informato che la gita è saltata perché non è stato raggiunto un numero sufficiente di adesioni.
Quanto alle destinazioni, la metà di chi parte ha scelto l’Italia, gli altri si sono divisi abbastanza equamente tra gli altri Paesi europei; solo il 2% ha potuto permettersi vacanze fuori dal Vecchio Continente. Le mete estere più gettonate sono Berlino, Praga, Londra, Atene. La minaccia terroristica, dati alla mano, ha influenzato la decisione finale solo nel 18% dei casi; la scelta di Berlino (selezionata dal 10% degli studenti) ne è la dimostrazione. Più importanti altri fattori, soprattutto di tipo culturale: il 66% ha messo l’interesse storico della destinazione in cima alle priorità. In 1 caso su 4, invece, si è optato per mete che facessero risparmiare. Non stupisce, quindi, che il mezzo di trasporto più usato sia il pullman (47%), relegando al 10% l’uso del treno. Bene anche le compagnie aeree low-cost (20%) e i voli di linea (18%), probabilmente scelti soprattutto per i viaggi fuori dai confini italiani.