“Qualche mese fa eravamo preoccupati perché gli scali erano vuoti; ora i cieli tornano a essere trafficati – +12% di voli dal 12 al 26 maggio, +39% dal 26 maggio al 9 giugno – e così gli aeroporti, ma siamo pronti a gestire questi flussi?”. E’ la domanda con cui Sergio Colella, presidente Europa di SITA, ha inaugurato la tavola rotonda ‘L’Italia ritorna a volare con la tecnologia’.
“La pandemia impone nuovi controlli e il distanziamento negli scali; secondo IATA questo fa sì che con solo il 30% del traffico pre Covid i tempi necessari per le procedure prima della partenza e le attese arrivino già a sfiorare le 3 ore. Per evitare che le ore salgano a 5,5 con il 75% dei traffici o 8 con il 100%, la soluzione è la digitalizzazione: grazie alla tecnologia i controlli – anche dei dati sanitari – devono iniziare quando il passeggero è ancora a casa e il percorso in aeroporto deve essere automatizzato, contactless e senza intoppi. Solo così l’industria del trasporto aereo tornerà a riguadagnare la fiducia dei passeggeri, stremati da un anno difficile, consentendo agli operatori di gestire la crescente domanda e contenere i costi”.
Con l’avvicinarsi delle vacanze estive, i progressi dei vaccini Covid-19 e la prossima introduzione del Green Pass, in Italia i passeggeri aerei sono destinati a crescere: secondo dati Eurocontrol, pur restando a circa -50% rispetto al 2019, al 20 giugno il Paese si è posizionato al quarto posto in Europa per numero di voli, subito dopo Spagna, Germania, Francia. Un aumento trainato dai voli leisure e domestici e dai giovani, che si stima porterà a raggiungere i volumi pre Covid entro il 2023.
Anche prima di quella data, il settore si troverà a gestire picchi di domanda temporanei e localizzati – possibilmente anche più alti del 2019 – con meno risorse e più vincoli normativi. Processare le credenziali legate all’emergenza sanitaria – tamponi e vaccini – rispettando misure come il distanziamento ha di fatto l’effetto di ridurre la capacità dell’aeroporto. Secondo IATA, i tempi per la gestione passeggeri e le attese sono raddoppiati rispetto ai picchi nel periodo pre Covid. “Eurocontrol conferma che le misure di sicurezza sanitaria hanno di fatto ridotto la capacità degli aeroporti che è diminuita in percentuali che oscillano fra il 25 e il 40%. Questo gap va colmato con la tecnologia – ha detto Colella – La tecnologia potrà supportare il settore in 5 aree chiave: la digitalizzazione della documentazione sanitaria; l’automazione dei servizi al passeggero, che si abilitano da mobile e diventano touchless, sia in aeroporto che in volo; la collaborazione fra operatori per operazioni più agili a costi contenuti; un’intelligente pianificazione per rendere il trasporto aereo più sostenibile. La pandemia ha già accelerato la digitalizzazione dei processi e ridefinito le priorità: secondo i dati rilevati dall’indagine SITA Air Transport IT Insight, nel 2020 l’84% delle compagnie aeree e l’89% degli aeroporti ha previsto investimenti per soluzioni touchless; altro focus è l’automazione: il 79% delle aerolinee ha in piano l’implementazione di terminal self-service per l’imbarco bagagli; il 71% degli scali intende utilizzarli per i controlli di frontiera.
La documentazione sanitaria è una preoccupazione fondamentale per chi vola, dati gli aggiornamenti e le differenze di normative fra Paesi; la necessità di verificare le diverse certificazioni, spesso ancora cartacee, ha di fatto azzerato la possibilità di ususfruire dei servizi online e self-service a cui i passeggeri erano abituati, costringendoli a tornare a rivolgersi ai desk aeroportuali. È un trend che occorre invertire per evitare che gli scali siano ingombri di code. Per farlo, è necessario che i passeggeri trovino tutte le informazioni e le funzioni necessarie su poche App. Per esempio, per quanto riguarda i dati sanitari, come SITA abbiamo ideato Health Protect, una soluzione che si integra con i passaporti digitali esistenti – ne abbiamo contati circa 60 nei diversi Paesi – e consente ai passeggeri di condividere la propria documentazione e di ricevere l’autorizzazione al volo prima di raggiungere in aeroporto. Health Protect permette infatti la condivisione sicura e la validazione dei dati da parte di aeroporti, compagnie aeree, Autorità sanitarie e governative”, ha aggiunto Colella.
Rassicurare i passeggeri è la priorità degli operatori, anche in aeroporto e in volo, ha spiegato Colella: “Ai viaggiatori dobbiamo offrire tecnologie che consentano loro di sentirsi nuovamente padroni del proprio viaggio e sicuri. Per questo occorre implementare soluzioni self-service per gestire le operazioni relative al volo in modalità touchless dal proprio smartphone e tecnologie come la biometria, oggi capace di riconoscere un volto anche se indossa la mascherina, che riduce la durata dei controlli a pochi secondi. Anche in volo i passeggeri preferiscono utilizzare i propri device per l’intrattenimento e la gestione di servizi come quelli relativi al bagaglio o altro”.
Ulteriore focus dell’industria del trasporto aereo nel post Covid sono il contenimento dei costi e l’efficienza operativa, a fronte di flussi estremamente variabili. “La tecnologia è la risposta anche alle esigenze del settore – ha commentato Colella. L’adozione massiva di soluzioni self-service biometriche e per i dispositivi mobile, l’estensione digitale di aeroporti e frontiere, l’automazione di operazioni, l’installazione di soluzioni common use sono strategiche per consentire al settore di ridurre l’impatto generato dalla pandemia, tornare a crescere e continuare a concentrarsi sulle altre sfide aperte e altrettanto urgenti, come quella per la sostenibilità”.