Brutte notizie per chi ama programmare una vacanza in occasione dei ponti lunghi: nel 2010 molte festività cadranno il sabato o la domenica. Scorrendo il calendario, infatti, si nota come il 25 aprile cada di domenica, il Primo Maggio di sabato, Ferragosto di nuovo di domenica. Anche per il giorno di Natale e quello di Santo Stefano niente valigia per week-end lunghi: il primo è un sabato, il secondo una domenica. Non resta che rifarsi con le feste dell'1 e 2 novembre, (un lunedì e un martedì), e dell'8 dicembre l'Immacolata (un mercoledì), e del 2 giugno (sempre un mercoledì), giorno in cui si celebra la Repubblica. Eppure, la penuria di 'ponti' lunghi non spaventa gli addetti ai lavori, in primis le agenzie di viaggio, che anzi prospettano una piccola ma significativa ripresa nel corso del primo semestre dell'anno. Una marcata indifferenza alla riduzione di 'ponti' lunghi nel 2010 la esprime Roberto Corbella, presidente dell'Astoi. "Il fattore 'ponti' – spiega – non sarà determinante sull'andamento del turismo italiano, anche se – ammette – non mi nascondo che i buoni fatturati archiviati nelle recenti festività natalizie siano stati aiutati dal calendario favorevole. E ritengo anche possibile un impatto negativo sui voli a breve e medio raggio. Tuttavia – rileva – credo che possiamo 'reggere' bene lo stesso, confidando nella buona tenuta delle altre festività, rinunciando senza troppi problemi ai ponti del 25 aprile, del primo maggio, Ferragosto e Natale". Sulla stessa linea il presidente onorario della Fiavet Giuseppe Cassarà: "per noi agenzie di viaggio non è un dramma, anzi credo che possa tornarci utile perché la mancanza di 'ponti' lunghi spinge i turisti a programmare ex-novo una vacanza". Allo stesso modo John Winteler, presidente di Federturismo, spiega che "nel corso di un anno non si può aver paura di una non felice combinazione del calendario. Tanto più che a livello di ordinativi già si intravedono segnali positivi a Pasqua e più in generale in primavera. Credo invece che serva una migliore interpretazione dei bisogni dei clienti, che, diversamente dal passato, vanno in vacanza per soddisfare curiosità artistiche, enogastronomiche o di altro tipo, o anche solo per trascorrere un periodo in un centro benessere. In sostanza – conclude – è necessario giocare d'anticipo su questo nuovo tipo di domanda, smettendola se possibile di impegnarsi nell'offerta di quello che già c'è". Non drammatizza neanche Federalberghi, la quale, pur ammettendo "la perdita economica che la mancanza di 'ponti' lunghi produrrà sul turismo italiano", si dice sicura di potersi riscattare nelle altre festività a disposizione.