Santanchè punta su turismo neve, fondo montagna è segnale

“Con grande soddisfazione è stato approvato nella legge di bilancio, per la prima volta, il “Fondo Montagna”, un fondo che serve per l’ammodernamento, la messa in sicurezza e la dismissione di impianti di risalita e di innevamento: credo che sia un forte segnale che abbiamo dato a questo comparto con una dotazione di 30 milioni di euro per l’anno 2023, 50 milioni di euro per il 2024, 70 milioni per il 2025 e 50 milioni per il 2026″. Lo ha detto la ministra del turismo Daniela Santanchè durante il seguito dell’audizione davanti alle Commissioni riunite Attività produttive della Camera e Industria del Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero.

“Il fondo messo a disposizione – ha spiegato – permette di promuovere l’attrattività turistica e incentivare i flussi turistici nei luoghi di montagna e nei comprensori sciistici, dando una boccata d’ossigeno non solo, direttamente, alle imprese esercenti attività di impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale, ma anche a tutto l’indotto che ruota attorno al comparto. Settori che hanno sofferto come sapete non solo per la crisi legata al Covid ma anche per il problema più recente dell’innevamento. Sto parlando di risorse, circa un milione di euro per gli anni dal 2023 al 2026, volte a realizzare anche interventi di snow-farming. Al riguardo, stiamo per emanare il decreto attuativo volto all’adozione del bando con successiva erogazione dei fondi. E’ un segnale forte – ha sottolineato la ministra – di quanto questo Governo sia vicino agli imprenditori del settore montagna e soprattutto del fatto che “crediamo nel turismo della neve”.

“Agli inizi di gennaio di quest’anno abbiamo affrontato anche il grande problema della mancanza di neve nei nostri Appennini – ha aggiunto  -che ha di fatto colpito il settore nel pieno della stagione delle vacanze di Natale, Capodanno e Epifania. Ho reputato pertanto fondamentale accogliere immediatamente l’appello delle regioni appenniniche e delle categorie interessate (dall’alberghiero, al funicolare al comparto dei maestri di sci) e convocare subito un tavolo operativo. Anche loro infatti avevano affrontato anni di chiusura a causa della pandemia e hanno visto anche questa volta sfumare gli investimenti fatti per la ripartenza, questa volta non era colpa di nessuno ma a causa delle condizioni climatiche. Il tavolo tecnico – ha concluso – ha dato i suoi frutti immediatamente, perché sono stati approvati due emendamenti al
disegno di legge di conversione del MilleProroghe”.

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