Serve legge nazionale su affitti brevi, d’accordo Sala e Santanchè

Una legge nazionale sugli affitti brevi è assolutamente necessaria. E’ ormai opinione condivisa a destra e sinistra, dal sindaco di Milano Giuseppe Sala alla ministra del Turismo Daniela Santanchè.

“Al di la di Venezia che ha già ottenuto la possibilità di fare una regolamentazione locale – ha sottolineato Sala – ma nel colloquio con gli altri sindaci è un problema che sta esplodendo, associato al tema del caro affitti. È chiaro che a Milano è più grande e più evidente questo problema degli affitti brevi. Qua si vede in tutta la sua dimensione, ma è qualcosa che va regolamentato. Io so di case da 3/4 piani a Milano, anche in centro, che vengono liberate da affitti a lungo termine per andare su affitti brevi, e non è quello che vogliamo. Dopodiché se il singolo cittadino o la singola famiglia ha una casa in più che mette a reddito nulla da dire, non vogliamo di certo colpire questi casi specifici”.

Parole a cui fanno eco quella della ministra: “il settore va assolutamente normato perché c’è un far west. Certamente dobbiamo regolamentare e abbiamo già aperto un tavolo di lavoro al ministero con tutte le associazioni di categoria. Il sindaco Sala ha ragione su un punto, che ci vuole una legge nazionale, perché non è possibile che vengano frammentante le norme – ha aggiunto -. Ci stiamo lavorando e abbiamo già un tavolo fra venti giorni e poi arriveremo con una proposta che vede coinvolte le associazioni di categoria”.

Secondo la ministra del Turismo bisogna però “riflettere bene sulle specificità della nostra nazione, perché penso ad esempio ai piccoli borghi. In Italia sono oltre 5600 e lì di strutture alberghiere non ce ne sono, quindi sono importanti gli affitti brevi”. Inoltre “è evidente che chi affitta una stanza della propria casa o ha avuto un appartamento in eredità e magari lo fa per arrotondare e arrivare a fine mese è un conto – ha concluso -, rispetto a chi ha venti appartamenti e ne fa una professione. Credo che ci vogliano delle regole precise”.

Sul tema è intervenuto anche il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci: “il tema della regolamentazione dei
flussi turistici è serissimo, non riguarda solo la nostra nazione, in alcune aree con specifiche peculiarità il turismo di massa si è rivelato nocivo e dannoso non solo dal punto di vista economico. C’è la necessità di trovare un punto di equilibrio. Contiamo di arrivare entro qualche mese a una proposta nazionale di regolamentazione, però pensando alle isole minori che in alcuni casi in estate diventano invivibili in termini di saturazione e efficienza dei servizi. Credo che serva una regolamentazione senza operare discriminazione ai viaggiatori, il diritto allo conoscenza dev’essere preservato e consentito a tutti”.

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