Soppressione Enit, Federcongressi: a che serve ministro turismo?

Zona: evidentemente il settore non è una priorità di sviluppo

"A che cosa serve un ministro per il Turismo? Da oggi il vero ministro del Turismo è Corrado Passera, titolare del dicastero per lo Sviluppo Economico". E' dura la reazione di Paolo Zona, presidente di Federcongressi&eventi, alla notizia della soppressione dell'Enit prevista nella misura all'esame del consiglio dei ministri.
"Se il timore, espresso la settimana scorsa, riguardava la liquidazione del Convention Bureau nazionale, dobbiamo prendere atto che questo governo ha fatto molto peggio. Lo dico con l'amarezza di chi ha la sensazione di essere caduto dalla padella alla brace: da un esecutivo formato da persone spesso incompetenti e politicamente discutibili siamo passati in mano a una lobby di professori e banchieri che intendono l'economia reale e lo sviluppo di un Paese come un fattore che passa per le infrastrutture, le opere pubbliche e i grandi investimenti su ferro e cemento e non sull'economia avanzata, cioè sui servizi. Da qui il disinteresse verso il turismo, cioè verso l'unica forma di impresa che non subisce la crisi e che anzi potrebbe garantire vantaggio al Paese se ben organizzata. La logica è molto semplice, ancorché nefanda: invece di razionalizzare e limitare gli sprechi, si elimina punto e basta. Al ministero per lo Sviluppo Economico, cui passano le funzioni dell'Enit, viene trasferita una dotazione di 18 milioni di euro all'anno per due anni (19 milioni dal 2014), largamente insufficiente. 
Per questo, almeno per quel che riguarda il settore congressuale, se davvero le imprese italiane hanno l'orgoglio di essere imprese, è giunto il momento di creare un Convention Bureau nazionale di natura al 100% privatistica, così che ci si possa svincolare  da un rapporto con le istituzioni che in questi anni ha fatto solo male".

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