Stagione invernale ‘nera’ per 60% operatori turistici

Poca neve e crisi hanno scoraggiato le partenze: si salva solo la Vda

Una stagione turistica invernale da dimenticare quella 2011-2012 per 6 operatori su 10. Pessime performance nel periodo natalizio, settimane bianche in calo, contrazione delle vendite di skipass. E non sono stati sufficienti neppure i week-end e la Pasqua bassa a salvare i bilanci di impiantisti, albergatori, ristoratori e commercianti. E così per molti è stata la peggiore stagione invernale "degli ultimi dieci anni". E' la fotografia scattata dall'Osservatorio turistico della montagna, secondo cui ovunque si sono registrati cali di presenze e fatturato, con la sola eccezione della Valle d'Aosta, favorita dalla posizione geografica e dalle maggiori precipitazioni nevose.
A mancare sono stati soprattutto i turisti italiani: oltre il 73% degli operatori ha notato un calo dei connazionali mentre il 41,7% degli operatori turistici dell'arco alpino e dolomitico ha registrato una crescita dei turisti stranieri (tra il +1 e il +5%).   
Sul banco degli imputati, innanzitutto, la mancanza di neve che nel periodo più importante della stagione ha prodotto disdette, impianti desolatamente vuoti e presenze in forte calo. Anche la crisi economica, con il caro-autostrade e il caro-benzina, ha influenzato negativamente le vacanze degli italiani.

 

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