Tradizioni ed enogastronomia attirano gli italiani nei piccoli borghi

Quasi tre italiani su quattro tra coloro (72%) hanno deciso di visitare, come meta turistica o solo per una gita, uno dei circa 5500 piccoli borghi presenti in Italia, a caccia di tesori nascosti e tradizioni enogastronomiche a chilometri zero. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti-Ixè sulle ferie degli italiani che evidenzia una svolta nella scelta delle destinazioni spinta anche da caro prezzi e l’inflazione.
Non a caso il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.
“A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto – rileva Coldiretti – una rete composta dalle 25.400 aziende agrituristiche italiane, che sono in grado di offrire un potenziale di più di 294mila posti letto e 532 mila coperti per il ristoro secondo Terranostra e Campagna Amica”.
“La vacanza nei piccoli borghi, da sempre fortemente caratterizzati dalla presenza dell’agricoltura, rappresenta un esempio di turismo sostenibile prezioso per il sistema Paese che, se adeguatamente valorizzato, può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e occupazionale del Paese”, afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
“Il compito del ministero del Turismo è quello di sostenere un comparto che può essere l’industria trainante dell’Italia ed è per questo che anticipiamo, con analisi e politiche adatte, quelle che sono le possibilità di crescita del settore nella nostra nazione. Con questo spirito abbiamo investito nei piccoli borghi con il fondo da 34 milioni di euro, che diventa un motore e moltiplicatore per il loro sviluppo”, commenta la ministra Daniela Santanchè.

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