Turismo enogastronomico, intesa Brambilla-Romano

Firmato decreto che mette a disposizione delle Regioni 8,1 mln per “Le vie del gusto”

Si chiama 'turismo enogastronomico', quel segmento turistico che continua a crescere in Italia con un giro d'affari calcolato tra i tre e cinque miliardi di euro l'anno. Si compra tanto, per portare a casa un buon ricordo (solo in bottiglie di vino acquistate direttamente in cantina 1,2 miliardi di euro), ma si rimane in viaggio sempre meno: per più della metà la vacane è di un solo giorno. Così dicono Censis, Città del Vino e Coldiretti di un comparto sul quale ora si è mosso anche il governo, con la firma al Vinitaly di Verona di un protocollo di intesa tra il ministro dell'Agricoltura, Saverio Romano, e quello del Turismo, Michela Vittoria Brambilla.
"Vogliamo promuovere insieme un settore che l'anno scorso ha visto 18 milioni di presenze, il 35% delle quali italiane, un comparto che vale da solo il 5% delle presenze turistiche in Italia", commenta Brambilla, che per ora ha stanziato 8 milioni di euro per l'aiuto alla costituzione di 'vie del gusto' nelle diverse Regioni.
"Noi abbiamo avviato un bando da 10 milioni di euro per le produzioni nazionali agricole, perché nel vino come in tutta la filiera agroalimentare il nostro obiettivo primario é la tutela della qualità dei prodotti 'made in Italy'", aggiunge Romano.
Secondo Censis e l'associazione Città del Vino, in media questo turista spende in Italia 193 euro al giorno, in forte crescita rispetto ai 149 euro quotidiani del 2003 (+18% al netto dell'inflazione). Soldi destinati, secondo lo studio, al 32,6% al pernottamento, al 20,7% alla ristorazione, al 20,2% all'acquisto di prodotti tipici alimentari, al 17,1% per l'acquisto di vino, al 4,1% per prodotti di artigianato locale e per il restante 5,2% per servizi vari. 
Alle destinazioni classiche dotate di un brand territoriale forte (dalle Langhe alla Franciacorta al Chianti Classico) se ne aggiungono continuamente di nuove. Da un lato i luoghi dove si organizzano eventi di grande richiamo – mostre d'arte, concerti, festival culturali, stagioni operistiche – in prossimità di territori ad alta vocazione enogastronomica, come Verona e la Valpolicella, la Toscana di Firenze e Siena.

 

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