Vacanze invernali in montagna per 12 mln ma non solo per sci

La neve del Trentino Alto Adige, seguita da quella di Lombardia e Valle d’Aosta e poi di Piemonte, Veneto e Friuli: sono 12 milioni gli italiani che scelgono la montagna nel primo trimestre di quest’anno: 7,5 milioni fanno soggiorni di una settimana o un periodo un po’ più breve, per i restanti 4,5, si tratta invece di escursioni giornaliere. La spesa media è di 540 euro a testa. Quasi 9 vacanzieri su 10 scelgono le mete nazionali. Emerge da un focus dell’Osservatorio Confcommercio-Swg sulle vacanze invernali degli italiani. A fare da padrone è l’arco alpino italiano dunque ma non mancano i turisti che raggiungono destinazioni estere: primeggiano le “vette” svizzere, seguite da quelle di Austria e Francia.

Le motivazioni delle vacanze in montagna sono cambiate dopo la pandemia. Escursioni naturalistiche, degustazioni enogastronomiche, relax in Spa e centri benessere, shopping sono le 4 attività più importanti indicati dagli intervistati: insomma, montagna sì ma “a ritmo lento”, sembrano dire gli italiani, dato che la pratica dello sci e di altri sport invernali viene menzionata dal quinto posto in giù.

Per il periodo di Carnevale, invece – dal 16 al 21 febbraio – si muoveranno certamente 4,4 milioni di italiani – cui se ne aggiungono altri 1,9 ancora indecisi ma propensi a farlo – per una vacanza che, nel 50% dei casi, è fuori regione – se non addirittura all’estero – permanendo a destinazione da 2 a 4 notti per l’80% degli intervistati. Città d’arte o grandi città sono le destinazioni preferite in 4 casi su 10.

A Carnevale i portafogli sembrano essere un po’ più capienti: si spendono in media 410 euro a testa per una vacanza, per una spesa complessiva di quasi 3 miliardi. Il consuntivo delle festività di fine anno, comunque, si è chiuso bene, con circa 25 milioni di italiani in viaggio tra Natale e l’Epifania, e il 2023, anno dei ponti, sembra avviarsi sotto buoni auspici. L’indice di propensione al viaggio dei connazionali sale a quota 63 – su scala da 0 a 100 – due punti sopra gennaio 2022 e sostanzialmente in linea con i livelli pre-pandemia, anche se a prevalere sono gli short break da 1 o 2 notti fuori casa, soprattutto tra febbraio e marzo.

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