"Il turismo, e quello culturale in particolare, potrebbero rivestire un ruolo chiave per la ripresa economica per l'occupazione. Basti pensare che nel 2012, anno di crisi nel settore, nelle città d'arte italiane si è concentrato il 26,8% della spesa di chi ha alloggiato in strutture ricettive. Eppure finora si è fatto troppo poco". Così il presidente di Confesercenti Marco Venturi nel suo intervento alla conferenza di presentazione della XVII Borsa del Turismo delle 100 città d'arte.
"L'effetto della recessione sul settore – ha spiegato il presidente di Confesercenti – è stato forte con calo di arrivi e pernottamenti. Lo stesso nuovo Piano del Governo Monti arriva tardi e in un'incertezza istituzionale totale. Dobbiamo cambiare passo a cominciare dalla grave situazione economica. Noi non puntiamo a qualche sconticino fiscale, bensì lanciamo un vero e proprio allarme sociale ed economico. Vogliamo rappresentare con forza il profondo stato di insoddisfazione e di sfiducia delle imprese e non solo di esse. Non bastano più interventi tampone come qualche incentivo, pure giusto, per assumere coloro che sono licenziati. Bisogna fare molto di più, evitando che le imprese chiudano ed agendo con interventi coraggiosi che spostino risorse da una spesa pubblica carica di sprechi e di inutilità alle famiglie ed alle imprese. Per rimettere in moto il Paese – ha aggiunto Venturi – è necessario far ripartire al più presto investimenti e consumi. Le risorse ci sono, basta avere la determinazione giusta per trovarle: Confesercenti ha presentato un progetto di tagli alla spesa pubblica per 50 miliardi che darebbero ulteriori benefici calcolati in 20 miliardi. Risorse da destinare ad abbattere l'insostenibile pressione fiscale ed a rilanciare economia, imprese, lavoro. Ci aspettiamo che ci sia un Governo ed un Parlamento che capiscano l'importanza di agire rapidamente. E' il momento di costruire convergenze su contenuti, programmi di crescita economica, misure che arrestino l'avanzata della disoccupazione. Ci preoccupa l'ingovernabilità: i partiti mostrino senso di responsabilità e non lascino le imprese ed i lavoratori in mezzo al guado con la conseguenza di migliaia di chiusure, posti di lavoro cancellati, la fiducia in una ripresa ai minimi storici. Noi – conclude – sproniamo i partiti a trovare sintesi ed accordi sui programmi".