Digitalizzazione case vacanze: il caso Halldis

Quali opportunità e quali minacce apre l’innovazione digitale nel turismo? Alla luce di queste, come si sta riconfigurando la relazione tra canali fisici e digitali? E la relazione con il viaggiatore/cliente? Queste le domande cui il Politecnico di Milano ha cominciato a rispondere con la prima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo, presentato a Ttg incontri il 10 ottobre scorso, che ha ricevuto il supporto di Halldis, operatore italiano per locazioni temporanee e gestione di immobili per conto dei proprietari.

Dallo studio emerge che, mentre per i trasporti l’online è uno strumento di prenotazione consolidato, il transato digitale delle strutture ricettive rappresenta una quota minore del mercato italiano e il suo tasso di crescita è molto più contenuto. Se il primo infatti cresce del 10% rispetto al 2013, il secondo si arresta al 4%. 

Inoltre, la ricerca rileva che il canale principale di prenotazione è quello diretto – sia esso legato alla struttura (44%) o alla catena (20%) -, mentre gli intermediari sia online che fisici coprono il restante 36%.   

Ma la gestione di appartamenti e case vacanza in Italia ha logiche un po’ diverse. Secondo Halldis, il mercato italiano è estremamente frammentato e composto da operatori talmente piccoli che spesso non sono dotati di un sistema di e-commerce sul proprio sito. Oppure, nel caso ce l’abbiano, è più facile che l’utente preferisca prenotare direttamente sull’OTA che conosce già e di cui già si fida. Ecco perché gran parte del prenotazioni online di appartamenti e case vacanza passa dalle OTA o dai siti verticali specializzati.

I dati, inoltre, parlano di una scarsa capacità delle strutture ricettive di attrarre online gli stranieri, anche a causa del fattore linguistico. Ed avendo l’Italia un mercato mondiale che accoglie turisti dalla Russia, dalla Germania, dalla Francia, dal Giappone e dal Medio Oriente, l’inglese è oggi requisito necessario, ma non sufficiente.

“Halldis ha da sempre due anime – spiega Pietro Martani, fondatore di Halldis – il mattone da un lato, il digitale dall’altro. Abbiamo sposato questa ricerca perché ne condividiamo valori e obiettivi, e perché siamo interessati in modo particolare a seguire l’evoluzione del ‘nuovo viaggiatore’. Pur essendo nel mercato degli affitti temporanei – aggiunge – abbiamo raggiunto una struttura e una dimensione tali da esserci riconosciuti nei risultati emersi dall’Osservatorio. Abbiamo una presenza diretta online tramite siti proprietari multilingue dotati di sistemi di e-commerce. La gran parte delle prenotazioni arriva da questi canali e non da siti terzi. Detto questo, da anni adottiamo una logica distributiva multicanale online e offline, fatta anche da intermediari tradizionali poiché una larga fetta di mercato si rivolge ancora a loro”.

Per questo motivo, Halldis ha investito nella creazione di una piattaforma ad hoc per gli intermediari e da anni ha rapporti di collaborazione consolidati con TMC, agenzie di relocation e di viaggio tanto che il 60% della sua clientela è internazionale.  

www.halldis.com

 

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