Dalla consulenza sui prezzi all’accoglienza degli ospiti, fino all’arredamento dell’appartamento. È quello che offre Hostmaker, startup inglese che nei giorni scorsi ha annunciato un finanziamento da 6,5 milioni di dollari, quasi 6 milioni di euro, che dovrebbe aiutarne l’ulteriore espansione internazionale. L’obiettivo è espandersi a 25 città nel mondo concentrandosi sugli appartamenti di fascia più alta, portandoli a standard qualitativi paragonabili a quelli di un albergo a 4 stelle, come si legge su Repubblica.it. La società al momento gestisce un migliaio di abitazioni tra Londra, Parigi, Roma e Barcellona. E grazie al suo algoritmo offre un’indicazione del prezzo giusto per ottimizzare i guadagni, oltre che esentare chi decide di aprire la propria casa ai turisti da qualsiasi seccatura.
Hostmaker non è però l’unica azienda del genere: le americane Pillow e Guesty offrono un servizio simile di consulenza sui prezzi. Mentre la francese Bnbsitter, fondata a Parigi dagli italiani Piero Cipriano e Biagio Tumino, si concentra soprattutto sull’accoglienza degli ospiti, appoggiandosi a una rete di concierge che operano come freelance. E la stessa Airbnb ha già dato la possibilità ai soi “superhost”, i suoi ospiti con reputazione e valutazione più alta, di gestire gli annunci e le abitazioni di altri proprietari, in cambio di una fetta dei loro ricavi.