Federalberghi Torino plaude a identificazione de visu ospiti

Federalberghi Torino coglie con favore la posizione del Viminale che, mediante una recente circolare e applicando una norma esistente dagli anni Trenta del secolo scorso, ha sottolineato la necessità di un’identificazione de visu dei turisti che soggiornano in tutte le strutture ricettive compresi gli appartamenti concessi in locazione breve, di fatto disincentivando l’utilizzo delle cd. key boxes poste all’ingresso degli immobili. L’associazione di categoria, che annovera anche molti proprietari di appartamenti, invita inoltre a porre l’attenzione sul Codice identificativo nazionale di cui dovranno dotarsi tutti i proprietari entro il 1° gennaio 2025. Nella provincia di Torino, a meno di un mese dall’entrata in vigore del provvedimento, soltanto il 64% dei proprietari ha richiesto il codice al ministero del Turismo.

“Registriamo finalmente e con soddisfazione la volontà da parte delle Istituzioni di regolare normativamente il fenomeno degli affitti brevi, sul quale da anni chiediamo a gran voce un intervento – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – nel caso del divieto di check-in automatico si è di fronte all’applicazione di una norma già esistente, finora fatta rispettare soltanto alle strutture turistico-ricettive. È la dimostrazione che non servono leggi speciali ma soltanto il buonsenso e il rispetto delle leggi, applicando parità di trattamento a tutti coloro che svolgono attività ricettiva in forma imprenditoriale, siano essi hotel, b&b o appartamenti privati concessi in locazione turistica. La crescita del turismo nel nostro territorio deve essere affiancata a un incremento della qualità dei servizi, della sicurezza e dell’offerta che deve coinvolgere tutti gli operatori”.

Federalberghi Torino ha iniziato ad accogliere tra gli associati anche i proprietari di immobili che si rivolgono al mercato turistico fornendo supporto e consulenza come accade per gli imprenditori alberghieri.

“Non c’è un pregiudizio verso il fenomeno degli affitti brevi in sé ma soltanto nei confronti degli abusivi – prosegue Borio – il turismo e l’offerta di accomodation sta evolvendo rapidamente verso nuove forme e non c’è la volontà di demonizzarle ma soltanto di garantire parità di trattamento a chi opera nello stesso mercato”.

 

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