Valsusa, proteste Tav danneggiano turismo

I sindaci denunciano presenze dimezzate e disdette di prenotazioni

Allarme turismo in Valsusa. Le montagne olimpiche quest'estate si ritrovano con le presenze quasi dimezzate e il 20% delle prenotazioni disdette. Il motivo sta nel cantiere per la Torino-Lione e nelle proteste dei No Tav che, per i turisti rendono insicura la Valsusa e le zone limitrofe. Adesso il problema è sul tavolo di Roberto Cota, presidente del Piemonte, che ha ricevuto in Regione una ventina di sindaci preoccupati per la situazione.
"Non posso accettare – ha affermato Cota – che gli atti di violenza di chi è contrario all'opera gettino una luce negativa sull'area e mettano in fuga i turisti".  Due le risposte che la Regione metterà in campo: una campagna informativa da studiare con l'assessorato al Turismo per far sapere che l'area è sicura; un tavolo permanente con i sindaci per "un focus su tutto quello che la Regione fa per la Valsusa".  "Abbiamo ospitato egregiamente le Olimpiadi – dicono i sindaci dei Comini coinvolti – e nei primi 3 fine settimana dell'estate abbiamo avuto i paesi vuoti. Gli stranieri disertano le nostre montagne, e il 20% di coloro che avevano già prenotato ha disdetto. Siamo quasi al 50% in meno di presenze". La situazione mette a repentaglio un'economia turistica che con 17 mila presenze alberghiere l'anno e 1 milione e mezzo di presenze complessive  rappresenta il 50% del turismo complessivo nella provincia di Torino e il secondo bacino turistico del Piemonte.

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