Un lavoro congiunto e una cabina di regia comune per ‘una visione strategica di valorizzazione dei beni culturali’ della Puglia. È quanto prenderà vita grazie all’accordo quinquennale firmato da Lorenzo Ornaghi, ministro dei Beni culturali, e da Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia. L’accordo getta le basi per una cooperazione sul territorio a tutto "vantaggio del patrimonio e dei cittadini’.
“È un accordo importante per molte ragioni – spiega Ornaghi – Si tratta di uscire dalla forma obsoleta dell'amministrazione centrale e della delega alle Regioni. Attraverso la rete di cooperazione, poi, si mette in moto un meccanismo diffusivo di ordine sociale”.
“In questi anni – aggiunge Vendola – per me è stato cruciale rompere certe compartimentazioni. Non so come si possa governare con questa reciproca sordità o separare nei piani di sviluppo antiche masserie dagli uliveti secolari che le ospitano. Questo accordo – dice – è un modello per cosa si intende con 'poteri concorrenti' che dovrebbero essere convergenti. Ed è un codice di autoregolamentazione della pubblica amministrazione. Quando si ha un cortocircuito le cose si bloccano e si apre una nuova stagione di incuria e degrado per un patrimonio già oltraggiato oltre la decenza”.
Partendo dalle Sac, Sistemi Ambientali e Culturali promossi e finanziati dalla Regione Puglia, Mibac e Regione si impegnano a cooperare con “processi di valorizzazione a scala locale dovranno arricchire il territorio sia dal punto di vista culturale che sociale ed economico e contribuire a rendere coerenti e rafforzare gli effetti delle iniziative”. Tutto sarà regolamentato da una Cabina di regia con rappresentanti di ministero e Regione, per un piano strategico di sviluppo che integri “conservazione, valorizzazione e gestione dei beni di un territorio indipendentemente dalla proprietà”. Le linee guida adottate promuovono anche l'intervento di privati e la sperimentazione di nuove formule di valorizzazione e fruizione.