Riaprirà il castello Svevo di Vieste, sarà polo culturale e turistico

Il Castello Svevo di Vieste si prepara al suo rilancio, con l’obiettivo di diventare polo culturale e turistico. È stato infatti firmato a Roma, presso la sede di Difesa Servizi, il protocollo per la valorizzazione e concessione ad uso duale (cioè insieme alla Marina Militare) del
forte dell’XI secolo. Saranno valorizzati il cortile esterno del castello, il Bastione Ovest e l’adiacente locale, la Sala Normanna, il cortile interno, la serie di locali che si affacciano sul costone Sud-Est, e la Chiesa.

Il protocollo d’intesa, che arriva a pochissimi mesi dalla lettera d’intenti, è stato sottoscritto dal sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, l’ammiraglio di squadra Giuseppe Berutti Bergotto, su delega del ministro della Difesa Guido Crosetto, dal direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia, Aldo Patruno, su delega del presidente Michele Emiliano e dal sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti.

“Unire la funzione della sicurezza che assicurano le forze armate alla valorizzazione dei territori è il risultato che la Difesa vuole ottenere da operazioni come quella dell’utilizzo duale del Castello Svevo di Vieste che, permettendolo le funzioni militari, restituisce alla fruizione dei cittadini un immobile pubblico di straordinaria bellezza e valore sociale e culturale. Questo è fare sistema Paese. Merito anche di Difesa Servizi che, lavorando in silenzio, rappresenta lo strumento di cui si avvale il ministero della Difesa per realizzare progetti in cui possono
convivere la realtà militare e quella civile per contribuire alla crescita economica, sociale e culturale dei territori”, ha detto il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti.

“Questa firma testimonia che quando le cose si vogliono fare, si possono fare”, le parole dell’AD di Difesa Servizi, Luca Andreoli. “Viva soddisfazione” è stata espressa anche dal presidente pugliese, Michele Emiliano. “Una giornata storica per la città di Vieste”, ha ribadito il sindaco Giuseppe Nobiletti.

editore:

This website uses cookies.