Cia chiede un marchio di qualità per l’agriturismo lucano

Turismo Verde propone spunti per disciplinare il settore

Aumentare la qualità dei servizi negli agriturismi della Basilicata, operazione da favorire con l'introduzione di un apposito marchio di garanzia. L'idea è di Turismo Verde, l'associazione regionale degli Operatori Agrituristici della CIA di Basilicata. Secondo l'associazione, è importante puntare a incrementare i servizi, anche attraverso l'introduzione di un marchio di Qualità e il relativo disciplinare con l'obiettivo di aumentare la qualità dei servizi offerti agli ospiti, garantendo un livello superiore alla norma. "Potrebbero beneficiare gli agriturismi lucani che rispettino i criteri di selezione che preveda un sistema misto, in parte costituito da requisiti obbligatori per tutte le aziende agrituristiche e in parte requisiti facoltativi che darebbero origine a un punteggio. Il disciplinare – ha spiegato Paolo Carbone, presidente regionale Turismo Verde-Cia – dovrebbe contenere e codificare tutti i servizi che le strutture ricettive possono offrire agli ospiti, come ad esempio la gestione di un sito web, servizi ricreativi e sportivi, organizzazione di una rete di agriturismi dove almeno la metà sia in grado di offrire ristorazione e/o effettui la vendita diretta dei prodotti aziendali". A parere del presidente dell'associazione, una particolare valutazione potrebbe essere attribuita agli operatori che hanno all'attivo corsi di sommelier, di assaggiatori di olio d'oliva, di guida turistica o brevetto per equiturismo, mentre a fare punteggio ai fini dell'ottenimento del marchio, dovrebbe contribuire tra l'altro, anche la presenza di servizi per disabili, spazi per bambini, e la possibilità di poter ospitare animali, collegamento Internet a disposizione degli ospiti e l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

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