In Puglia approvato codice identificativo per strutture ricettive non alberghiere

Il Consiglio regionale ha approvato l’introduzione di un codice identificativo di struttura e di un registro regionale per le strutture ricettive non alberghiere per facilitare il censimento e il controllo contro l’abusivismo. Il provvedimento va ad integrare, con un nuovo Capo III, denominato ‘Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere’, la Legge regionale 1 dicembre 2017, n. 49 ‘Disciplina della comunicazione dei prezzi e dei servizi delle strutture turistiche ricettive nonché delle attività turistiche ricettive ad uso pubblico gestite in regime di concessione e della rilevazione dei dati sul movimento turistico a fini statistici’.

“Il Ministro Centinaio lo ha proposto subito fra le misure di regolamentazione del settore del turismo da realizzare. E aspettiamo che lo realizzi al più presto. La Puglia il codice identificativo lo ha già approvato oggi in Consiglio. Abbiamo voluto dotare di un codice identificativo tutte le strutture ricettive non alberghiere, che a differenza degli alberghi, sono soggette a vincoli meno stringenti, per porre un argine al proliferare dell’abusivismo e garantire un sistema di accoglienza nel rispetto delle regole – ha detto Loredana Capone, assessore aregionale al Turismo – Con Pugliapromozione abbiamo commissionato numerose ricerche per conoscere l’entità del sommerso nel settore ricettivo in Puglia. In base ai dati rilevati il moltiplicatore turistico per l’intera Puglia è stato nel 2016 di 5,15. In altre parole per ogni presenza turistica Istat ve ne sono state altre 4,6 che non sono state rilevate e non appaiono.

Che esista in Puglia una proliferazione di strutture non alberghiere, non tutte codificate, lo dimostrano le migliaia di annunci sui vari siti di prenotazioni, oltre ai dati di Federalberghi. Con l’introduzione del Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere e l’obbligo di indicare il codice in ogni forma di promozione e pubblicità, si semplificano i controlli e si pongono le basi per diminuire l’abusivismo e garantire una offerta nel rispetto delle regole”, ha concluso Capone.

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