Dopo la chiusura per il lockdown l’aeroporto di Olbia torna in piena operatività. Ma secondo i dati c’è “tanta voglia di Sardegna”, assicura Silvio Pippobello, AD di Geasar, società che gestisce lo scalo. “Sono partiti prima i voli privati, i cui movimenti sono vicini a quelli di un anno fa, poi la continuità territoriale e i voli domestici, infine quelli internazionali – spiega – oggi gli aerei viaggiano pieni al 75%, e a metà luglio lo verificheremo con il 90% dei collegamenti attivi, sino al 100% di inizio agosto”.
Mario Garau, responsabile dello sviluppo delle rotte di Geasar, ricorda che “negli ultimi sette anni Olbia è cresciuta del 6% annuo, arrivando nel 2019 a 3 milioni di passeggeri con progressi sul profilo della destagionalizzazione. Anche per questo – precisa – il 2020 è l’anno zero, tutti ci troviamo a ridipingere uno scenario nuovo. In termini di destinazioni non abbiamo perso rispetto allo scorso anno – chiarisce – si defilano le compagnie che operano nel Nord Europa, da Brusselles Airlines ad Air Baltic, ma altre incrementano la loro presenza. In passato i passeggeri internazionali erano di più, quest’anno il 60% del traffico sarà nazionale. A luglio prevediamo un calo del 50% rispetto al 2019, in agosto del 22%, ma in settembre e ottobre sarà più contenuto – rivela Garau – pensiamo di chiudere l’anno con un calo del 50% di traffico”.
La parte del leone la farà l’Italia, poi Germania, Francia, Inghilterra, Svizzera, Olanda e Austria. Il vettore di riferimento sarà easyJet, a seguire Alitalia e Volotea, che attiva tre collegamenti per lei nuovi: Bologna, Pescara e Trieste. Tra le novità la linea con Varsavia operata da Lot, quella di Blu Panorama con Milano Malpensa e di Corendon per Norimberga.