A Sant’Antioco chiude il museo dedicato al bisso, millenaria seta marina

L’impianto elettrico dichiarato non a norma, è stata la causa che ha sancito la chiusura, mediante un’ordinanza di sgombero, del museo del Bisso a Sant’Antioco, nel Sulcis Iglesiente. Il provvedimento, emanato dal Comune e già diventato esecutivo, è duramente contestato dall’artista Chiara Vigo, rimasta forse l’unica a lavorare questo materiale e custode di un patrimonio tessile unico al mondo, frutto di una sapiente e millenaria arte. Il bisso infatti è una fibra di origine animale, simile alla seta, ottenuta dai filamenti che secernono alcuni molluschi marini tipici del Mediterraneo.

Si conclude così, almeno per adesso, una vicenda contrassegnata da anni di controversie a suon di carte bollate e sollevazioni dal mondo della cultura e dello spettacolo. Una su tutte quella di Mariagrazia Cucinotta. L’attrice siciliana si è presa a cuore il caso di Chiara Vigo, lanciando qualche mese fa una petizione online su change.org rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della Regione Francesco Pigliaru e al sindaco di Sant’Antioco. 

Chiara Vigo intanto ha scritto in un post: “nel mio Paese c’è anche chi mi ama. Per adesso me ne vado, poi il tempo sarà Maestro”. La tessitrice ha avuto anche una candidatura come Patrimonio immateriale dell’Umanità. “Il Tar si è limitato a dichiarare il difetto di giurisdizione, ossia non è il tribunale competente a pronunciarsi sulla causa, ma ha indicato quale giudice che ha giurisdizione quello civile. Sarà questo a doversi pronunciare sulla controversia. Inoltre la sentenza del Tar può essere impugnata al Consiglio di Stato” ha dichiarato Ettore Fenu il legale di Chiara Vigo.

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