Appello degli albergatori sardi: accelerare su aiuti, o è morte certa

“Aspettiamo di vedere nel dettaglio gli aiuti al settore messi in campo dalla giunta. Una cosa è certa: serve velocità, ci sono risorse già stanziate che non sono mai state erogate. L’appello alla politica è questo: salvate le aziende prima che affoghino, dopo che sono morte gli aiuti non serviranno a niente”. Così alla “Dire” Fausto Mura, presidente di Federalberghi Sud Sardegna. “Se gli aiuti arriveranno fra sei mesi, se li prenderanno direttamente i curatori fallimentari – prosegue Mura- serve quindi sapere la quantità, ma soprattutto la velocità di erogazione dei ristori. Dico anche che i sussidi per i lavoratori sono auspicabili e naturalmente devono esserci, ma il vero problema è rappresentato dagli aiuti alle aziende. Non vorremmo che alla fine di questa pandemia, i lavoratori in difficoltà che hanno ricevuto le risorse dalla giunta, poi non si ritrovino il posto di lavoro perché l’azienda non esiste più. È dunque prioritario salvare le imprese, perché significa salvare posti di lavoro. Si deve decidere se regalare del cibo o una canna da pesca, e bisogna deciderlo ora”.

Da Mura poi qualche numero per rendere tangibile la crisi che stanno attraversando gli albergatori sardi: “La situazione è drammatica, sono aperti solamente gli alberghi cittadini, cioè meno del 15% del totale, e questi stanno andando avanti con una percentuale di occupazione delle camere del 20%. Significa che hanno una camera occupata su cinque, costi parametrati su questa cifra, ma ricavi da uno. Conseguentemente gli albergatori che non hanno chiuso stanno subendo perdite ingenti. Inoltre, non sono state fatte, per mancanza di liquidità, nè le manutenzioni ordinarie, nè quelle straordinarie. In vista della riapertura, le strutture dell’isola avranno dei deficit e non potranno erogare tutta una serie di servizi”.

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