Corte Costituzionale boccia le ‘tasse sul lusso’

Furono introdotte con le leggi regionali del 2006 e del 2007

La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime le cosiddette 'tasse sul lusso' introdotte dalla Regione Sardegna con le leggi regionali del 2006 e del 2007. La bocciatura riguarda però solo le imposte regionali per chi non risiede nell'isola e possiede una seconda casa per uso turistico e quelle per le plusvalenze sulle compravendite di tali case. Le altre questioni sono state dichiarate in parte non fondate, mentre in altra parte la Consulta ha investito del caso la Corte di giustizia europea. Ma il governatore Renato Soru non ci sta: “in un momento di gravissima difficoltà del bilancio regionale e in assenza di risposte da parte del governo allora in carica, avevamo utilizzato la possibilità offerta dall'articolo 8 dello Statuto di imporre tasse sulle attività turistiche, avendo consultato alcuni tra i massimi costituzionalisti italiani, con l'obiettivo tra gli altri di favorire il riequilibrio territoriale fra la costa e l'interno della Sardegna. Oggi la Corte Costituzionale ci dice che questo non è possibile". Sottolineato che grazie alla conclusione della vertenza con lo Stato per le entrate, il mancato introito di queste imposte sarà facilmente assorbibile dal bilancio regionale, Soru si è detto dispiaciuto nel constare che la Regione non può utilizzare una propria autonoma capacità impositiva nei confronti delle seconde case. "Che rappresentano una parte rilevantissima delle nostre attività turistiche e che impattano in maniera importante nel consumo del patrimonio ambientale, e che pur generando reddito in Sardegna, non contribuiscono – ha concluso Soru – alla fiscalità regionale".
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