Tirrenia chiude tratte per Sardegna dall’1 dicembre ma i sindacati non ci stanno

Tirrenia ha annunciato di voler fermare alcune navi da e per la Sardegna e la tratta Ternoli-Tremiti dall’1 dicembre. Il cappello di legittimità dato dalla conversione in legge del decreto rilancio a luglio scorso ha sempre fugato il rischio di uno stop anche se la proroga della convenzione per la continuità marittima da 72 milioni l’anno era stata ridotta da un anno a sette mesi sino a febbraio 2021. “Da luglio ad oggi, però, – scrive l’AD di Tirrenia Massimo Mura al Mit e al Mef – a quella legge non è seguito nessun riscontro. In parole povere nessuna firma sulla proroga della convenzione e servizi resi da Tirrenia senza garanzia di pagamento, ma portati avanti – fanno sapere dalla compagnia – con grande senso di responsabilità da parte dell’armatore. Da qui la decisione di fermare i traghetti da dicembre a causa della situazione di incertezza, con la paventata messa a terra di centinaia di lavoratori. In particolare, senza risposte sulla convenzione, saranno chiuse le tratte Genova-Olbia-Arbatax, Napoli-Cagliari, Cagliari-Palermo, Civitavecchia-Arbatax-Cagliari”.
Stop anche alla Termoli-Tremiti. Restano invece in piedi i collegamenti merci e passeggeri da e per la Sardegna Civitavecchia-Olbia e Genova Porto-Torres e la tratta merci Livorno-Cagliari e le altre tratte non citate da Tirrenia.
“Siano fortemente preoccupati per la riduzione delle possibilità di movimento dei passeggeri e delle merci in Sardegna con questa contrazione delle rotte – osserva William Zonca della Uiltrasporti – ed esprimiamo molta preoccupazione per i quasi 500 marittimi i cui posti di lavoro sono messi a rischio”. “Il Governo e la stessa Regione non possono fare da spettatori lasciando che un armatore che ha goduto di 72 milioni all’anno metta a rischio migliaia di persone e lasci senza collegamenti la Sardegna”, aggiunge Arnaldo Boeddu della Cgil. Preoccupato anche il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu per il quale la continuità territoriale marittima “è un diritto” per i sardi.

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