Da un rapporto di Confesercenti sulle variazioni dei flussi turistici in Sardegna è emerso che per il 2007 solo il 20% degli intervistati segnala un aumento delle presenze, contro il 35% della passata stagione, mentre il 47% del totale osserva una situazione simile al 2006. Il 71% degli intervistati dichiara che la permanenza media del turista si aggira dai 4 ai 7 giorni. Un certo grado di pessimismo si riscontra, specialmente fra i titolari di strutture ricettive dalle tre stelle in giù sul fronte delle prenotazioni per i mesi di agosto e settembre: solo il 10% del campione (contro il 14% del 2006) si spinge a rilevare una situazione “ottima”, diminuisce notevolmente la percentuale (dal 50% del 2006 al 38% del 2007) di chi parla di andamento “buono”, mentre addirittura un quarto del campione considera le prenotazioni assolutamente insoddisfacenti. Il dato disaggregato per province segnala che la percezione del danno derivante dai disservizi nei trasporti è maggiore nelle province del Sulcis-Iglesiente (60%) e Medio Campidano (60%), mentre meno colpiti sembrano essere gli operatori delle province di Cagliari (33%) e Olbia-Tempio (50%), più vicine alle strutture aeroportuali e maggiori fruitori dei flussi generati dai low cost. Inoltre, secondo gli albergatori sardi, a incidere negativamente sull’andamento della stagione turistica ci sono anche le tasse sul lusso, soprattutto più che per un effetto immediato su prenotazioni e presenze per ragioni di immagine, in quanto contribuiscono a rafforzare l’immagine di una Sardegna sempre più cara, dove i turisti vengono spennati senza la garanzia di un adeguato livello di servizi. Infine, non sembra aver apportato benefici al sistema turistico sardo, neppure il portale on line “Sardegna Turismo”, gestito dalla Regione e finalizzato a una promozione turistica unitaria dell’Isola.