Le house boat del porticciolo di Su Siccu a Cagliari sono una sistemazione per i turisti da raccontare e da vivere. L’albergo nautico diffuso in Sardegna potrebbe raddoppiare o addirittura triplicare ospiti e redditi. Le barche impegnate in questo tipo di ospitalità sono circa 300. Ma l’obiettivo, secondo le stime illustrate da Giovanni Conoci, vicepresidente di Confindustria Nord Sardegna, è quello di arrivare a una quota di 1.000 imbarcazioni, numero che garantirebbe un giro d’affari di 150 milioni di euro all’anno.
L’obiettivo è favorire lo sviluppo di un turismo autonomo, capace di attrarre flussi aggiuntivi rispetto a quelli della ricettività tradizionale. La commissione ha ascoltato i rappresentanti di Confindustria, Assohotel, Assonautica e Rete dei Porti. Il modello è la Croazia: in acqua circa 6.000 imbarcazioni destinate al turismo esperienziale.
“Se l’obiettivo è favorire il noleggio delle imbarcazioni si sappia che questo settore è già disciplinato da leggi nazionali, altro discorso invece se si parla di house boat, fenomeno molto diffuso in Florida. Quella delle case galleggianti è un’idea che sta prendendo corpo anche in alcuni Paesi europei. In questo caso però occorrerà definire bene le competenze che investono inevitabilmente anche la materia urbanistica”, ha detto il rappresentante della Rete dei Porti Franco Cuccureddu. Favorevole anche il presidente di Assohotel Carlo Amaduzzi: “Le presenze in Sardegna sono ancora poche. L’isola ha tante potenzialità, ben vengano tutte le iniziative che cercano di individuare nuove forme di accoglienza. Occorre tener conto che il gap infrastrutturale rappresenta un limite”.