Tassa di soggiorno, anche Crisponi dice no

Idea errata che provocherebbe grave danno alla competitività del Paese

"Se fosse applicata, la tassa di soggiorno sarebbe un'idea sbagliata, realizzata nel momento sbagliato". È la risposta di Luigi Crisponi, assessore regionale del Turismo, alla proposta, inserita nel decreto sul federalismo municipale, di far pagare un balzello ai turisti che frequenteranno le strutture ricettive italiane. "È un'idea errata in sé perché  provocherebbe un grave danno alla competitività del nostro sistema e lancerebbe un messaggio negativo, che striderebbe fortemente con le politiche promozionali regionali e nazionali".
Inoltre, Crisponi ha ricordato che nel 2099 la Giunta Cappellacci abolì la ‘tassa sul lusso', voluta dalla giunta Soru. "Si andrebbe a tassare ingiustamente il turista in un momento in cui proprio i consumatori stanno riducendo le voci che riguardano le vacanze dal bilancio familiare".
Per Crisponi sono altre le azioni da mettere in cantiere per il settore turistico. "Puntiamo sul binomio promozione-qualità. La Giunta Cappellacci ha già avviato una serie di iniziative per l'allungamento della stagione turistica, per la formazione degli operatori del settore e per il miglioramento della strutture ricettive. Questa – ha concluso – è la strada da intraprendere, non iniziative che rappresenterebbero un salto nel passato e che incoraggerebbero fenomeni di abusivismo".

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