Sciacca rischia di rimanere inghiottita in buca da golf

A denti stretti di Tanino Pensa&Bene

Una buca da golf si sta trasformando in una voragine di stupidità in grado di inghiottire, in un sol boccone, una buona occasione di sviluppo per quella Sicilia turistica, che si vorrebbe sviluppare più con le parole che con i fatti.
La vicenda non è nuova ed è già nota. Riguarda il Gruppo Forte che a Sciacca stava lavorando per la realizzazione di un Resort e di un campo da golf per un investimento complessivo di 130 milioni di euro di cui 40 assicurati dallo Stato. Campo da golf che ha subito un improvviso stop da parte degli ambientalisti, che ha fatto scattare accertamenti da parte della magistratura e l’assessorato al territorio, guidato dall’autonomista Rossana Interlandi ha sospeso le autorizzazioni. Il motivo del contendere sarebbe una buca da golf vicino alla battigia. Un’ “opera edilizia” che sembra turbare l’equilibrio ecosostenibile del territorio e di tutta la Sicilia. Non sappiamo se il motivo del contendere sia solo questo, certo è che le cronache riferiscono della stanchezza del Gruppo Forte che è minacciata di revoca del finanziamento da parte del ministero dell’Economia e rileva “ambiguità e tranelli” nel rapporto con la Regione, il cui CdA domani delibererà se abbandonare l’iniziativa in Sicilia con le dovute conseguenze di carattere finanziario e sociale.
L’epilogo di questa vicenda, sulla quale è recentemente intervenuto anche l’assessore Misuraca, non è prevedibile, anche perchè imprevedibili sono tutte le vicende siciliane, per cui è difficile immaginare che una buca, seppur circondata da tanto verde, possa essere percepito come un… tranello. Un poco di chiarezza forse andrebbe fatta non solo al Gruppo Forte ma anche a tutti i siciliani.

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