A Birgi esercitazione Nato ma nessun intralcio ai voli civili

Il futuro di Birgi si conoscerà entro la fine di questa settimana, poco prima dell’avvio dell’esercitazione Nato. La Regione infatti si è presa cinque giorni di tempo e ha lasciato l’assemblea aperta sino a venerdì 2 ottobre. Secondo alcune indiscrezioni, il socio di maggioranza vuole incontrare il ministro dei Trasporti Graziano Delrio prima di prendere una decisione. E l’incontro dovrebbe avvenire già oggi.

L’obiettivo, infatti, sarebbe quello di mettere una figura di alto profilo alla guida dell’Airgest, la società che gestisce lo scalo trapanese. Anche in vista di una ormai più che probabile privatizzazione.
In tutto questo però, la Regione, che è il socio di maggioranza, non vuole perdere l’esperienza di chi ha svolto un ruolo importante all’interno dello scalo in questi anni. A cominciare dal presidente dell’Airgest Giuseppe Castiglione e dal presidente della Camera di Commercio Giuseppe Pace.

Intanto, Pace insieme ai sindaci di Favignana Giuseppe Pagoto e di Erice Giacomo Tranchida saranno l’1 ottobre a Dublino per discutere del co-marketing con Ryanair.  

Dal 3 ottobre al 6 novembre l’aeroporto intanto sarà coinvolto nella più grande esercitazione NATO dalla fine della guerra fredda, come è stata definita dallo stesso Comando Generale dell’Alleanza Atlantica. Cacciabombardieri, grandi velivoli da trasporto e aerei spia decolleranno dalle piste di Birgi per simulare attacchi contro unità navali, sottomarini e target terrestri e testare i nuovi sistemi di attacco.

Ma l’Aeronautica Militare fa sapere che le esercitazioni non saranno di intralcio ai voli civili che riguardano il Vincenzo Florio. Sull’aeroporto di Trapani saranno rischierati circa trenta velivoli tra nazionali e stranieri e 700 persone per garantire il supporto tecnico-logistico e operativo.

Allo scopo di non penalizzare l’attività dello scalo civile “Vincenzo Florio”, – si legge in una nota – l’Aeronautica Militare, in collaborazione con l’Enac, le autorità locali e la Prefettura, ha da mesi avviato gli accordi per definire la soluzione più efficace e predisposto le misure di coordinamento tra le unità militari e la società Airgest, al fine di conciliare le esigenze addestrative con quelle commerciali. Tra le soluzioni adottate è stata prevista, per la prima volta, la figura di un coordinatore dall’Airgest che si interfaccerà con la parte militare per minimizzare l’impatto sul traffico civile. Tutta l’attività di volo si svolgerà sul mare al largo delle coste siciliane e senza l’impiego di alcun tipo di armamento o munizionamento.

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