“La fusione tra i due aeroporti di Trapani e Palermo non danneggerebbe il Vincenzo Florio. Anzi”. La pensa così Paolo Angius, presidente di Airgest, società di gestione dell’aeroporto Trapani Birgi, che in un’intervista al ilgazzettinodisicilia.it spiega: “L’intuizione giusta l’ha avuta il Governatore Nello Musumeci. La fusione Palermo-Trapani determinerebbe la creazione di un polo aeroportuale come è accaduto per Bari e Brindisi, Firenze e Pisa, Venezia, Treviso e Verona ed in grande tra Malpensa e Linate e Fiumicino e Ciampino. È una follia che esistano quattro società di gestione aeroportuale in Sicilia. Trapani adesso è una società ricapitalizzata, gli azionisti devono valutare l’interesse della cogestione.
Secondo Angius, “è quasi lapalissiano pensare che se Airgest e Gesap si fondessero si avrebbero infinite economie di scala e vantaggi competitivi negli accordi con le compagnie. Parlare di campanilismo è una follia, sono aziende entrambe a quasi totale partecipazione del pubblico e la tasca del contribuente è la stessa. Il presidente Musumeci vada avanti. Sostenga prima i poli Sicilia Occidentale ed Orientale e poi la creazione del polo unico regionale, un soggetto da trenta milioni di passeggeri entro 5/8 anni, se gestito con professionalità. La Sicilia non è un’isola ma un continente. Ci si può e ci si deve arrivare”.