E ora Punta Raisi pensa a sospendere i tamponi sui passeggeri dall’estero

Dopo l’episodio di ieri, denunciato anche da Dario Ferrante sulla sua pagina facebook e da noi riportato, l’aeroporto di Palermo non ci sta. E così, stamattina, la società di gestione Gesap ha convocato l’Asp, l’ufficio per i controlli di frontiera Usmaf, la polizia e la protezione civile per fare un punto sulle verifiche sanitarie imposte dal presidente della Regione Nello Musumeci con l’ordinanza di domenica che impone il tampone rapido a tutti i passeggeri provenienti dall’estero, secondo quanto scrive Repubblica Palermo.

L’ipotesi è la sospensione dei test fino a quando non ci saranno gli strumenti per farli in sicurezza: un’idea che stamattina ha già applicato l’aeroporto di Catania, che ha bloccato fino a lunedì le attività di controllo – ad eccezione dei cinque Paesi controllati per decisione romana – in attesa che lo scalo sia dotato delle strutture necessarie. La preoccupazione delle società di gestione, cui non competono i controlli sanitari, è che flop come quello palermitano di ieri sera possano incidere sull’immagine pubblica dell’aeroporto.

Le strutture dovranno essere montate dalla Protezione civile. A Palermo, ad esempio, si calcola che entro sabato potranno essere pronti venti gazebo: la tensostruttura troverebbe posto nella parte interna dello scalo, quella che si raggiunge con la navetta subito prima dei controlli di frontiera. Lì, sulla carta, i passeggeri dovrebbero trovare i medici dell’Asp per le verifiche: secondo le stime della Gesap nel solo mese di ottobre dovranno essere controllati circa 42mila passeggeri. Di certo con modalità diverse rispetto a quelle di ieri sera.

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