“La salvezza dell’aeroporto di Birgi è un obiettivo per il quale tutti dobbiamo lavorare: enti locali, Regione, governo nazionale e Unione europea. Ho voluto invitare i rappresentati del territorio, cioè i parlamentari europei, nazionali e regionali, oltre che il Comitato tecnico da me appositamente istituito, per un’analisi della crisi e individuare, insieme, possibili soluzioni. Ma dobbiamo fare presto. Il calvario dello scalo trapanese è iniziato quattro anni fa, quando nessuno volle raccogliere il segnale d’allarme. Oggi dobbiamo fare il possibile per salvare il salvabile”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a margine della riunione svoltasi a Palazzo d’Orleans di Palermo, sulle strategie da mettere in campo per il rilancio dell’aeroporto di Trapani.
Tra le ipotesi discusse, come riporta Repubblica.it, c’è quella di ridurre le tratte per salvare l’aeroporto: in pratica passare dalle 25 tratte attuali – 11 internazionali e 14 nazionali – a un massimo di 5-6 collegamenti, magari con una maggiore frequenza, per offrire più denaro alle compagnie aeree che vorranno investire sullo scalo di Trapani e farlo resuscitare dal profondo rosso dei suoi conti. Tra le altre proposte c’è anche quella di un prestito dall’Irfis e la cessione a una fra le società che gestiscono gli aeroporti di Punta Raisi e Fontanarossa.
All’incontro erano presenti gli assessori regionali alle Infrastrutture Marco Falcone, all’Economia Gaetano Armao e alle Attività produttive Mimmo Turano; l’ex presidente dell’Enac Vito Riggio; il presidente e il direttore generale dell’Airgest, i vertici dello scalo trapanese, Paolo Angius e Michele Bufo; il sottosegretario Vincenzo Santangelo; l’eurodeputato Ignazio Corrao; tutti i parlamentari nazionali e regionali della provincia; i sindaci di Marsala Alberto Di Girolamo e di San Vito Lo Capo, Giuseppe Peraino; il presidente della Camera di commercio Giuseppe Pace. “Abbiamo impegnato decine di milioni di euro – ha ricordato Musumeci – a sostegno di Birgi, compresa la continuità territoriale sulla quale attendiamo risposte da Bruxelles. Ma non basta: serve il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali”.
Intanto Salvatore Ombra, già presidente dell’Airgest dal 2007 al 2012, ha inviato una lettera al governatore Musumeci per chiedergli di accordargli la sua fiducia nel ruolo di presidente del cda della società di gestione dello scalo trapanese, al posto del dimissionario Paolo Angius. Ruolo che è disponibile a ricoprire a titolo gratuito, “sapendo per altro che di fronte ad un malato in agonia si deve poter agire in modo tempestivo ed urgentissimo”. Il fratello di Salvatore Ombra sta portando avanti, con la MIR Marina di Marsala, l’ambizioso progetto di realizzare il nuovo Porto di Marsala.