Servono più soldi per garantire la piena operatività dell'aeroporto di Birgi e soprattutto per continuare a tenere a sé Ryanair. E' un vero e proprio SOS quello lanciato in aula da Peppe Poma, presidente del consiglio provinciale di Trapani.
"Airgest – ha sottolineato è impegnata nella ricerca di nuovi vettori charter da portare a Birgi mentre Ryanair è chiamata a potenziare il suo accordo con la società di gestione ripristinando le tratte (soprattutto internazionali) spostate in altri scali durante la crisi libica e a realizzare nuovi collegamenti, smentendo così tutte le voci che parlano di possibile disimpegno da parte della compagnia irlandese. Ma perché l'Airgest raggiunga la sostenibilità economica – ha aggiunto – deve assolutamente ricercare forme di integrazione e partecipazione finanziaria con gli enti locali e i gruppi di interesse territoriali. In quest'ottica è molto importante il ruolo dei Comuni e soprattutto quelli più grandi (Marsala, Trapani, Castelvetrano, Mazara del Vallo, Alcamo) potrebbero intervenire con iniziative di promozione del territorio tramite i distretti turistici, mentre altre possibili soluzioni (tassa di soggiorno e tassa di scopo) vanno approfondite.
Intanto, le clausole del contratto stipulato fra Airgest e Ryanair, che dovrà essere rinegoziato entro i primi mesi del 2013, prevedono il cosiddetto rischio di rotta con una incidenza nei bilanci di Airgest da 7 a 9 milioni di euro. A questo non c'è alternativa ma il rischio di rotta va frazionato con più compagnie aeree stante che, sulla base dello studio di KPGM presentato dall'Airgest ai sindaci, l'incremento di traffico dello scalo di Birgi tra il 2008 e il 2011 si è tradotto nella veicolazione sul territorio di oltre 900 milioni di euro. In pratica, per ogni euro investito c'è stato un ritorno pari a 51,3euro, anche se la positiva ricaduta economica determinata dall'operatività dell'aeroporto non è stata uguale per tutti i Comuni. Infine – ha concluso Poma – è indispensabile anche il coinvolgimento attivo della nuova Assemblea Regionale Siciliana che verrà fuori dalle elezioni di fine mese, perché la Regione non può non attuare una politica dei trasporti che non riservi allo scalo aeroportuale di Trapani-Birgi l'attenzione che merita.