Scalo Comiso, Ue vuole indietro 20 milioni

La condizione è che venga aperto entro l’anno. Per la Sicilia una beffa, oltre al danno

La notizia è appena trapelata e a prima vista ha dell'assurdo: l'Ue si starebbe preparando a chiedere la restituzione di 20 milioni di euro di fondi strutturali erogati per la costruzione dello scalo di Comiso, se l'aeroporto non aprirà entro quest'anno. Immediato il coro di polemiche e proteste.
"L'aeroporto è pronto per essere aperto – sottolinea Rosario Crocetta, candidato alla presidenza della Regione Sicilia – e dopo che si sono spesi circa 30 miliardi di euro, per il disimpegno dei governi rispetto al personale tecnico di terra, si impedisce l'apertura di un aeroporto fondamentale allo sviluppo alla fascia centro sud orientale dell'isola. Oltre al danno adesso la beffa, dovendo restituire all'Europa i fondi perché l'aeroporto non apre. Faccio appello a Monti – conclude Crocetta – affinché intervenga per sboccare la situazione e impedire l'ennesima azione a danno della Sicilia".  
Incredulo anche il senatore del Partito democratico Enzo Bianco: "E' francamente incredibile che la Sicilia rischi di dovere restituire all'Unione europea 20 milioni di euro utilizzati per la costruzione dell'aeroporto di Comiso se questo non verrà aperto entro l'anno. Abbiamo già spinto sull'apertura con un ordine del giorno approvato in Senato – aggiunge l'esponente del Pd – e poi con un emendamento approvato in Commissione che impegna il governo a inserire lo scalo nell'elenco degli aeroporti di competenza Enav. Se questa può essere la via più breve per aprire lo scalo ed evitare la restituzione dei fondi alla Ue, si percorra questa strada in attesa di altre soluzioni.  
Per Claudio Fava, candidato alla presidenza della Regione siciliana, "L'Europa ha il diritto di chiedere la restituzione dei capitali investiti nell'aeroporto di Comiso e la Sicilia non ha scuse campanilistiche da accampare. L'unica cosa da fare è convocare, dopo le elezioni, una immediata conferenza di servizi con l'Enac, l'Enav e l'ente di gestione dell'aeroporto per far partire lo scalo di Comiso entro l'anno. E', questa, una delle priorità del nostro programma ma passa anche attraverso un dubbio: ha senso, in termini di naturale competizione sul mercato, che gli aeroporti di Comiso e di Catania abbiano come proprietario la medesima società?".

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