Scalo Comiso: via libera al piano di ristrutturazione Soaco

Risanamento, sviluppo e crescita, creazione del sistema aeroportuale con Catania, immissione di liquidità e bando per l’incremento dei flussi turistici nel bacino d’utenza della Sicilia sud-orientale. Sono i macro-argomenti su cui è stato redatto il Piano di ristrutturazione di Soaco, società di gestione dell’Aeroporto di Comiso. Testo che ieri il cda ha sottoposto – ottenendone il nulla osta – all’approvazione dei soci. Un passaggio strategico, questo, che insieme all’intesa sinergica fra gli azionisti (Comune di Comiso per il 35% e Intersac, società in liquidazione, per il 65%) rappresenta un placet importante nei confronti degli organi amministrativi della società: l’adozione del Piano di ristrutturazione è infatti la condizione propedeutica per avviare una serie di interventi a favore di Soaco che rientrino nei requisiti di legge, a cominciare dalla Madia.

“L’ipotesi di realizzazione della rete aeroportuale della Sicilia orientale tra lo scalo di Catania e di Comiso, alla base del piano di ristrutturazione – spiegano Silvio Meli e Giorgio Cappello, rispettivamente presidente e ad Soaco – è una delle opzioni per lo sviluppo dell’aeroporto ibleo. Ove le quote del socio di maggioranza, Intersac Spa in liquidazione, dovessero essere alienate a soggetti diversi, il Piano industriale e il Piano di ristrutturazione ovviamente non pregiudicano la possibilità di essere adattati alle nuove esigenze del socio di maggioranza. Fermo restando l’imprescindibile impegno per la tutela e la salvaguardia degli interessi sociali e pubblici del territorio ibleo”.

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  • In una regione “seria” una impresa che non sta in piedi da sola, si chiude! Vedi l’aeroporto di Rimini, che pur insistendo su un territorio ad alta vocazione turistica, ha chiuso. Finanziare Comiso (40 min dall’aeroporto di Fontanarossa) vuol dire sottrarre risorse ad opere ben più utili per le istanze di un territorio che vuol crescere. Avrei piacere di conoscere le motivazioni che spingono un qualificato CdA ad investire su qualcosa che produrrà altre inevitabili perdite e conseguenti guai per gli amministratori.

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