Screening anti-covid a Fontanarossa. A Palermo passeggera positiva

Da lunedì 14 dicembre saranno attivi anche all’aeroporto di Catania gli screening per i passeggeri in arrivo, come disposto dall’ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Il piano di intervento è stato messo a punto dal commissario straordinario per l’emergenza, Pino Liberti, su disposizione della Regione, per contenere la diffusione del contagio da Covid 19 in occasione delle festività natalizie.

La ‘Covid area’ si trova nel Terminal C, dove sono state allestite una ventina di postazioni per i tamponi che saranno effettuati dall’Asp. Saranno in tutto 80 i medici dedicati agli screening in aeroporto, suddivisi per turni e distribuiti in base ai voli in arrivo. Chi deciderà di sottoporsi al tampone nello scalo potrà recarsi nel Terminal C munito di carta d’imbarco. I passeggeri che risulteranno positivi al test antigenico, come previsto dal protocollo sanitario, saranno isolati in un’apposita stanza e sottoposti a tampone molecolare, il cui esito sarà comunicato nel giro di poco tempo. In caso di positività confermata, il passeggero sarà preso in carico dall’Asp. Per eseguire il test in aeroporto non è necessaria alcuna prenotazione, né modulo da compilare.

La Sac ricorda che tutti i passeggeri in arrivo all’aeroporto di Catania hanno l’obbligo di registrarsi al portale della regione www.siciliacoronavirus.it e che chi avrà fatto il tampone nelle 48 ore precedenti all’arrivo basterà mostrare il risultato del test al personale della protezione civile presente agli arrivi.

Intanto, sembra già funzionare il nuovo sistema di controlli disposti in aeroporto: una giovane, arrivata a Punta Raisi per trascorrere il periodo natalizio con i familiari, tra i quali gli anziani nonni, è risultata positiva al test rapido e, in attesa del risultato del tampone molecolare, è stata portata al Covid hotel di Palermo a bordo di un ambulanza con biocontenimento.

Il commissario provinciale per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, sottolinea che “è il primo concreto risultato di un intervento che si pone l’obiettivo di intercettare e individuare subito dopo l’arrivo, i passeggeri che possono provocare il diffondersi del contagio”.

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