L’Assemblea dei soci insieme al cda di Sac, la società che gestisce lo scalo internazionale di Fontanarossa, ha confermato l’intento di proseguire il processo di privatizzazione dell’aeroporto di Catania. Un percorso più volte illustrato su grandi linee, ma che ora fa un passo avanti, con la scelta della modalità di cessione delle quote da parte dei soci. Tra le varie possibilità esposte dall’ad Nico Torrisi è stata preferita quella del ‘trade sale’: la cessione di una quota di maggioranza a un partner privato selezionato con procedura ad evidenza pubblica. Ipotesi, questa, vista favorevolmente da tutti i soci, previe le opportune verifiche ai fini di un approfondimento legislativo.
All’assemblea erano presenti tutti i soci e i membri del Collegio sindacale. “La nostra CamCom – ha detto il presidente della Camera di Commercio del SudEst Sicilia Pietro Agen – ha dato disponibilità a vendere una quota della propria partecipazione fino a un massimo del 70% e io ho mandato di procedere in questo senso”.
Più prudente il rappresentante di Irsap Giovanni Pierino. “Siamo favorevoli al processo di privatizzazione – ha detto – ma, ovviamente, occorrerà un confronto con la Regione, alla quale l’ente che rappresento deve rispondere”.
Sulla stessa linea d’onda la consigliera Carmela Florena (Libero consorzio Siracusa), che ha evidenziato la volontà di procedere con la privatizzazione previa valutazione di alcuni elementi ancora da approfondire.
Di “strada obbligata” ha parlato il sindaco Salvo Pogliese. “Innanzitutto – ha detto – plaudo ai grandi risultati raggiunti dalla governance dell’aeroporto di Catania negli ultimi anni. Lo scalo cresce da tutti i punti di vista e proprio per questo necessita di investimenti aggiuntivi che in questo momento i soci non sono in condizioni di poter garantire. Credo che la privatizzazione, portata avanti con trasparenza e salvaguardia degli interessi del territorio – ha concluso – sia una strada coerente con quanto fatto in altri grandi aeroporti”.