Il DL CuraItalia approvato ha creato molto disappunto e delusione all’interno del mondo del turismo della riviera ionica messinese. Lo denuncia Pierpaolo Biondi, presidente di Federalberghi Riviera Ionica Messina: “Il turismo è il settore maggiormente colpito, e nella nostra area rappresenta la maggiore economia, sulla quale si base il sostentamento di migliaia di famiglie”.
Per questo, secondo l’associazione, l’unica soluzione per evitare il collasso nel territorio è che il governo preveda la cassa integrazione per tutti i lavoratori del turismo compresi gli stagionali e la sospensione di tutti i tributi per le aziende per l’anno in corso, nella speranza che la stagione possa riprendersi nel 2021.
“Il fermo del turismo – si legge ancora nella nota firmata da Biondi – se non saranno supportate imprese e lavoratori in maniera adeguata, potrà rappresentare un problema sociale di enorme entità con effetti devastanti per famiglie, lavoratori ed imprese. Realisticamente ad oggi si può prevedere che è molto difficile che la stagione 2020 sia in grado di partire, con perdite non recuperabili, per cui le attività turistiche si troveranno molto probabilmente con entrate pari a zero e quindi impossibilitate ad affrontare qualsiasi tipo di pagamento, e soprattutto non saranno in grado di procedere alle assunzioni. Il dl ha riconosciuto un’indennità di 600 euro solo per il mese di marzo per coloro che hanno cessato il loro rapporto di lavoro tra il 1 gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto, dopo marzo al momento non è prevista alcuna indennità, per cui come faranno migliaia di lavoratori a sostenersi? Sembra che il DL non abbia recepito che al sud la maggior parte dei lavoratori del settore turismo sia stagionale”.
Dello stesso avviso anche la Fisascat Cisl Messina che boccia il Decreto “Cura Italia” e preannuncia iniziative di protesta a difesa dei lavoratori stagionali, ai quali il provvedimento adottato da governo Conte nell’ambito dell’emergenza Coronavirus destina soltanto 600 euro per una mensilità (quella di marzo).
Per i responsabili del sindacato, Pancrazio Di Leo e Salvatore D’Agostino il dl Cura Italia è l’ennesimo schiaffo ai lavoratori del turismo ai quali arriverà un assegno di 600 che equivale a ‘elemosina’.